<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
VALDAGNO

Ortopedia chiusa nei weekend. Insorgono i sindaci della valle

«Decisione calata dall’alto, mai avvisati. Se mancano i medici l’Ulss li faccia venire dal “San Bortolo”. Sono inaccettabili i tagli alla sanità»
Sindaci in rivolta per la chiusura nei weekend del reparto di ortopedia MOLINARI
Sindaci in rivolta per la chiusura nei weekend del reparto di ortopedia MOLINARI
Sindaci in rivolta per la chiusura nei weekend del reparto di ortopedia MOLINARI
Sindaci in rivolta per la chiusura nei weekend del reparto di ortopedia MOLINARI

Nessuna comunicazione: una decisione che è stata calata dall’alto. I sindaci della valle dell’Agno non ci stanno a far passare sotto silenzio quanto successo venerdì scorso al “San Lorenzo”. E tanto meno ad apparire come quelli che erano a conoscenza del piano dell’Ulss 8 “Berica”. A scaldare gli animi sono state le parole arrivate dall’azienda sanitaria, come riportato nell’edizione di ieri del nostro Giornale: «Si precisa che non ci sono state modifiche organizzative e il piano in atto è quello condiviso con i sindaci».

La decisione

Il piano valido anche per le prossime settimane, a cui si fa riferimento, è la decisione di trasferire al “Cazzavillan” di Arzignano chi alle 20 del venerdì si trova ricoverato nell’ortopedia del “San Lorenzo” di Valdagno, se non è dimissibile e necessita di assistenza “complessa”. Una nuova modalità operativa che ha visto, la settimana scorsa, sette ambulanze caricare altrettanti pazienti e partire verso la città del Grifo dove i degenti avrebbero potuto finire i giorni di ricovero.

Leggi anche
Mancano medici all’ospedale. Ortopedia chiude nei weekend

L'ira dei sindaci

«Non ho mai avallato né accettato questo tipo di decisioni che stanno svuotando l’ospedale di Valdagno - ha sottolineato il sindaco di Castelgomberto, Davide Dorantani -. Ho invece sempre chiesto di trovare soluzioni per garantire i servizi senza interruzioni o spostamenti, perché penso che il punto centrale sia la territorialità. Ritengo che se la dirigenza non è in grado di assicurare le esigenze della comunità e di rispondere alle nostre richieste debba avere la dignità di dimettersi».

Leggi anche
Mancano medici e infermieri, emergenza ospedaliera a Valdagno e Arzignano

A fargli eco è il primo cittadino di Cornedo, Francesco Lanaro: «Noi sindaci veniamo messi davanti ai fatti compiuti. Mi pare di vivere l’odissea di Penelope: di giorno lavoriamo per il territorio e per i servizi e, di notte, c’è chi li disfa. Non è concepibile il trasferimento di sette pazienti ortopedici dal “San Lorenzo” di Valdagno al “Cazzavillan” di Arzignano, con tutte le comprensibili risorse che si sono rese necessarie: sette ambulanze e altrettanti autisti e infermieri. Esiste una carenza di medici, ma visto che l’Ulss è unica deve essere in grado di gestire il personale garantendo omogeneità di servizi su tutti i territori. Poteva essere precettato un ortopedico dal “San Bortolo” di Vicenza dove ve ne sono oltre una ventina. Questa gestione da parte della dirigenza è gravemente lesiva per la valle e auspico un celere e repentino cambio di rotta generale».

Armando Cunegato, primo cittadino di Recoaro Terme, non ha esitato a spiegare che «così non si può andare avanti e questo taglio alla sanità del “San Lorenzo”, oltre a penalizzare noi che siamo all’estremo della vallata, è un danno per l’intero territorio. Si tratta di servizi essenziali che pretendiamo per i nostri cittadini. Ormai la conferenza dei sindaci, alla luce di quello che accade, è stata svuotata di significato».

Leggi anche
Tagli alla radiologia, i sindaci della vallata insorgono

Insomma tutti uniti sul fatto che sono stati tenuti all’oscuro

«Non ho condiviso alcun piano e non mi è stato nemmeno comunicato preventivamente - ha confermato Davide Faccio, primo cittadino di Trissino -. Credo che i sindaci e i cittadini meritino più rispetto».

Anche il primo cittadino di Brogliano, Dario Tovo, non è d’accordo su questa decisione presa dall’Ulss e si dice spiazzato: «L’ho saputo quando era già stato deciso tutto, come al solito. Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla direzione generale dell’Ulss 8 “Berica”. Dispiace che non ci sia mai un confronto su temi così importanti che riguardano la salute dei cittadini».

Dall’Ulss aveva anche specificato che «si stanno implementando soluzioni strutturali e del personale sanitario». Ma a questo proposito, il sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi aveva riferito che questa «situazione di ortopedia sarebbe temporanea. Il direttore generale Giuseppina Bonavina ha assicurato che entro questo mese arriveranno altri ortopedici» e, dunque, stando alle parole del primo cittadino valdagnese, «il servizio ritornerà pienamente operativo, compresi i ricoveri e il pronto soccorso ortopedico di sabato e domenica».

Veronica Molinari

Suggerimenti