<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Valdagno

Ortopedia aperta nei weekend. Ora l'Ulss 8 fa dietrofront

Niente più trasferimenti per i pazienti di ortopedia di Valdagno. «Saranno i medici di chirurgia a gestirli. Il pronto soccorso ortopedico riapre»

Stop ai trasferimenti dei pazienti ad Arzignano. Dopo la ferma presa di posizione dei sindaci della valle dell’Agno, è arrivata ieri la notizia che i pazienti ortopedici del “San Lorenzo” di Valdagno non saranno più dirottati all’ospedale “Cazzavillan” nel fine settimana. Una levata di scudi da Recoaro passando per Valdagno, Cornedo, Brogliano, e Castelgomberto fino a Trissino in difesa dell’ospedale di valle che non ammetteva repliche. 
«Il trasferimento si è reso necessario per garantire il “setting assistenziale” più appropriato, anche riabilitativo, secondo le modalità organizzative definite a settembre scorso - hanno precisato dall’Ulss 8 “Berica” -. Nessun paziente verrà trasferito dall’ortopedia di Valdagno in altre strutture aziendali se non per situazioni collegabili ai bisogni clinici degli stessi». 

Leggi anche
Ortopedia chiusa nei weekend. Insorgono i sindaci della valle

La nomina di un organizzatore del personale ortopedico

Ma le novità non finiscono qua: arriva la nomina di un coordinatore per organizzare il personale ortopedico di tutta l’Ulss, verrà ripristinato il pronto soccorso ortopedico al nosocomio laniero e saranno i medici di chirurgia a gestire i pazienti ortopedici degenti nel fine settimana. «L’azienda sta portando avanti tutte le azioni possibili per mantenere e rafforzare l’attività di ortopedia al “San Lorenzo”, anche attraverso una più stretta collaborazione tra le diverse unità operative e strutture ospedaliere - hanno proseguito dall’Ulss, guidata da Giuseppina Bonavina -. Alberto Momoli, direttore dell’Uoc ortopedia di Vicenza e presidente della Società italiana di ortopedia, avrà il ruolo di coordinatore delle attività ortopediche con il compito di sovraintendere e organizzare le presenze del personale medico di ortopedia in tutto l’ambito territoriale aziendale e di redigere i necessari “ordini di servizio” per garantire la regolare funzionalità delle prestazioni ortopediche, sette giorni su sette, in tutti gli ambiti». E poi c’è il nodo del pronto soccorso ortopedico che, da settembre scorso, era stato sospeso nel weekend concentrando le urgenze nel solo ospedale di Arzignano. Anche questo sembra aver trovato soluzione. Verrà riorganizzato mettendo a disposizione personale già dipendente: da sabato 17 sarà possibile garantire le attività il sabato e la domenica, dalle 8 alle 20, mentre si sta lavorando per la copertura dalle 20 alle 8. 

Leggi anche
Mancano medici all’ospedale. Ortopedia chiude nei weekend

L'ospedale di Arzignano "centro trauma" di zona

Inoltre per i «pazienti orto-geriatrici, o comunque con problematiche internistiche, al termine delle cure ortopediche, è previsto un percorso che coinvolge geriatria, medicina interna, chirurgia generale utilizzando i posti letto dell’ospedale di comunità di Valdagno e la riabilitazione di Lonigo - hanno puntualizzato dall’Ulss 8 “Berica” -. Sarà mantenuta l’ortopedia d’urgenza, attiva da luglio scorso durante i weekend all’ospedale di Arzignano, identificato come “Centro trauma” di zona».

Istituita la reperibilità interdivisionale

Nello spirito di collaborazione tra reparti, ecco che viene «istituita la reperibilità interdivisionale con la partecipazione dei medici della chirurgia generale di Valdagno che svolgeranno l’attività per i pazienti ricoverati in ortopedia, il venerdì, il sabato e la domenica dalle 20 alle 8 del mattino: si impegnano a gestire i pazienti ortopedici degenti e, nel caso sussistessero problematiche, a contattare l’ortopedico reperibile - hanno concluso dall’azienda sanitaria -. Si prevede inoltre l’implementazione dell’attività di neurochirurgia spinale: il neurochirurgo di Vicenza, Ludovico Rossetto, dalla prossima settimana raddoppierà la presenza a Valdagno passando da un giornata a due con l’attività chirurgica ed ambulatoriale». Si fa fronte così, al momento, alla carenza cronica di specialisti di cui soffre anche il “San Lorenzo”.

Veronica Molinari

Suggerimenti