<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
IL CASO

Spaghetti-killer alla zia per l’eredità. «Cibo spezzettato e testamento regolare»

Il legale della pronipote di Maria Basso, ai domiciliari per omicidio: «Pepe è innocente, ci sono buoni elementi per la difesa»
Maria Basso: l’anziana è stata portata in fretta in Sicilia nel dicembre 2022
Maria Basso: l’anziana è stata portata in fretta in Sicilia nel dicembre 2022
Maria Basso: l’anziana è stata portata in fretta in Sicilia nel dicembre 2022
Maria Basso: l’anziana è stata portata in fretta in Sicilia nel dicembre 2022

Maria Basso è stata uccisa da un “disegno criminale” ben preciso, nell’ambito del quale il piatto di spaghetti-killer sarebbe stato solo la portata finale, come ritengono gli inquirenti, oppure è stata vittima di una tragica fatalità e del suo stato di salute precario? Lo dovrà accertare il giudice, anche se per la procura di Catania, che ha ottenuto l’arresto della pronipote, Paola Pepe, 58 anni, catanese, per i reati di circonvenzione d’incapace e omicidio aggravato, non ci sarebbero dubbi.

La svolta nell'indagine

Una svolta nell’indagine sarebbe arrivata proprio dalla testimonianza rilasciata da Maria Basso ai carabinieri il giorno prima di morire, come ha spiegato il comandante della compagnia di Acireale, capitano Domenico Rana: «Dichiarazioni che hanno dimostrato come fosse stata portata fuori dalla residenza assistenziale di Aci Castello dalla pronipote per un pranzo, durante il quale avrebbe consumato degli spaghetti e un dolce, cibi incompatibili con la patologia di cui soffriva».

Leggi anche
Pensionata sparita da Asiago e morta a Catania: arrestata la nipote che le ha dato cibo proibito per intascare l'eredità

Da Asiago alla Sicilia

Secondo l’indagine, partita da Asiago e finita in Sicilia, l’intento di Pepe avrebbe avuto inizio nel settembre 2022, alla festa per gli 80 anni di Basso, alla quale invece della madre di Pepe si è presentata la 58enne assieme al suo compagno. «In quell’occasione - raccontano i parenti altopianesi di Maria Basso - Pepe avrebbe dimostrato grande interesse per la ricchezza della prozia, stimata in oltre mezzo milione di euro tra depositi bancari e proprietà immobiliari, nonostante non ci fossero mai stati particolari contatti in precedenza. Tanto che Pepe non era stata nemmeno invitata alla festa».

Leggi anche
Anziana sparita dalla casa di riposo: «In auto fino in Sicilia, poi il pranzo anche se non avrebbe dovuto»

L'accusa

Un comportamento che il gip Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo indica come parte di «una strategia palesemente predatoria».
Infatti da quel momento, testimoniano i cugini Basso, che avevano denunciato la scomparsa di Maria dalla casa di riposo Villa Rosa agli inizi di dicembre del 2022, la loro congiunta era costantemente affiancata dall’arrestata, che l’avrebbe accompagnata più volte in banca, avrebbe acquisito varie informazioni sullo stato patrimoniale dell’anziana e infine ai primi di dicembre avrebbe prelevato Basso dalla casa di riposo asiaghese portandola in auto fino in Sicilia, dove l’ha sistemata nella casa di riposo Nuova Veteres di Aci Castello. Il 17 dicembre Maria Basso è deceduta all’ospedale di Catania per complicazioni respiratorie legate a una “polmonite ab ingestis”, ovvero per l'ingresso di cibo nell'albero bronchiale.

Leggi anche
Ricca ottantenne sparisce misteriosamente dalla casa di riposo

La difesa però annuncia battaglia

«Paola Pepe è innocente e abbiamo dei buoni elementi per la sua difesa, anche se è prematuro fare delle affermazioni – puntualizza l’avv. Carmelo Peluso, di Catania, che difende l’accusata Paola Pepe -. La vicenda è ancora nella sua fase iniziale e stiamo acquisendo tutti gli atti, ma abbiamo già elementi per un’ottima difesa: al pranzo che gli inquirenti ritengono sia stato “l’atto finale”, dove la mia assistita ha fatto mangiare del cibo solido all’anziana prozia, abituata solo a cibo triturato, in realtà la mia assistita ha spezzettato il cibo come veniva fatto in casa di riposo. Ricordo poi che il testamento che Basso ha cambiato a favore della parente, indicandola come unica erede universale, è stato redatto e firmato da un notaio, un professionista noto e rispettato, che ha verificato la capacità di intendere e volere dell’80enne».

Gerardo Rigoni

Suggerimenti