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IL CASO

Morte di Maria Basso. «Non ho ucciso mia zia. Eravamo molto legate»

Paola Pepe si è difesa davanti al gip in un interrogatorio di tre ore. Il giudice però ha confermato i domiciliari con il braccialetto
Maria Basso è deceduta nel dicembre 2022 in Sicilia
Maria Basso è deceduta nel dicembre 2022 in Sicilia
Maria Basso è deceduta nel dicembre 2022 in Sicilia
Maria Basso è deceduta nel dicembre 2022 in Sicilia

Resta agli arresti domiciliari Paola Pepe, la 58enne di Catania accusata di aver ucciso la zia Maria Basso, 80 anni, di Asiago, per incassare la ricca eredità. All’interrogatorio di garanzia davanti al gip, l’indagata, difesa dal legale Carmelo Peluso, ha affermato che non voleva assolutamente fare del male alla parente, ma il giudice per le indagini preliminari ha comunque confermato il provvedimento restrittivo dei domiciliari con il braccialetto elettronico.

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L'interrogatorio davanti al gip

La 58enne, figlia di una cugina, ma definitasi «figlia mancata» della ex funzionaria della Farnesina morta nel dicembre 2022 in una casa di riposo di Aci Castello, indagata per omicidio e circonvenzione di incapace, ha risposto alle domande del gip Fabio Sebastiano Di Giacomo Barba-Gallo affermando che tra le due c'era un rapporto «consolidato nel tempo».

Circostanza meglio chiarita, a margine dell’interrogatorio, dall’avvocato Carmelo Peluso, che ha affermato: «La zia la considerava la figlia mancata. Paola e la signora Basso hanno fatto viaggi e vacanze assieme e ci sono foto e documenti che lo provano».

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Il penalista ha presentato album di famiglia e atti per dimostrare come i rapporti fossero personali e pregressi alla famosa festa di compleanno, anche per smontare quello che è contenuto nell'esposto presentato dagli investigatori asiaghesi, quando Maria Basso non ha più fatto rientro nella casa di cura dove era ricoverata ad Asiago. Da lì è partita in auto assieme a Pepe, per poi essere trasferita in una struttura di Aci Castello.

Le indagini dei carabinieri

Dalle indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Michela Maresca e dal procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita, l'indagata avrebbe provocato la morte della donna facendole ingerire degli spaghetti e del dolce, che non poteva mangiare, se non spezzettati, per una grave patologia di cui soffriva e che la costringeva ad alimentarsi con prodotti omogeneizzati.

«Se la signora Basso è morta per l'ingestione di cibo solido - ha sottolineato Peluso - bisogna tenere presente che non si può uccidere una persona disfagica facendole mangiare degli spaghetti, perché non li può deglutire. Ha mangiato spaghetti triturati e fatti a poltiglia così come ha fatto altre decine di volte».

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Maria Basso sarebbe stata la madrina di cresima e comunione di Pepe. I rapporti si sarebbero interrotti perché l'indagata avrebbe avuto dei problemi di salute e Basso è stata ricoverata nella struttura asiaghese, dove Pepe non sarebbe più riuscita a contattarla, fino all'invito per la festa di compleanno.
L’avv. Peluso valuterà ora se chiedere la scarcerazione della sua assistita.

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