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Gallio

È un maestro di snowboard il ladro del “gatto delle nevi” che ha devastato le piste de Le Melette

Un danno ingente, ma i carabinieri di Asiago grazie alle telecamere della videosorveglianza hanno rintracciato il responsabile.
Il “gatto” è quello della Pro loco per i tracciati per ciaspolatori
Il “gatto” è quello della Pro loco per i tracciati per ciaspolatori
Il “gatto” è quello della Pro loco per i tracciati per ciaspolatori
Il “gatto” è quello della Pro loco per i tracciati per ciaspolatori

Aggiornamento di lunedì 25 marzo

Ore 20

Sarebbe un maestro di snowboard di Asiago, non in carico alla scuola sci Melette, l'autore dei danneggiamenti delle piste dello ski area LeMelette di Gallio scoperti dagli addetti alle piste nella giornata di giovedì. Non sono ancora state formalizzate accuse nei suoi confronti però secondo il primo cittadino di Gallio, Emanuele Munari; "il cerchio si sta restringendo". Da quanto emerge dalle investigazioni lunedì scorso il giovane avrebbe transitato per il centro di Gallio a tarda ora come rilevato dalla targa della sua auto ripresa della videosorveglianza galliese. Poi, sempre grazie alle telecamere della stazione sci, sarebbe stato anche identificato con una ripresa parziale del volto. Già sentito dai carabinieri di Asiago per ora respinge ogni responsabilità ma si presume che messo di fronte ai video che lo riprendono cambierà versione e forse darà spiegazione del suo gesto.

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Domenica 24 marzo


Ha rubato il “gatto delle nevi” ad è andato a farsi un giro sulle piste da sci de LeMelette di Gallio, già preparate per il fine settimana. Devastandole. Un danno ingente, ma i carabinieri di Asiago grazie alle telecamere della videosorveglianza avrebbero già rintracciato il responsabile, che rischia una denuncia per furto e danneggiamento.

Ruba il “gatto delle nevi” e devasta le piste de Le Melette

I danni sono stati scoperti giovedì mattina, quando gli addetti alle piste della stazione galliese si sono inoltrati per le ultime sistemazioni in visto del fine settimana. Grande è stata la sorpresa quando hanno trovato le piste Longara e Meletta di Mezzo rovinate dall’evidente passaggio di un mezzo cingolato. Controllando i mezzi, hanno poi rinvenuto il “gatto delle nevi” usato dalla Pro loco per la battitura delle piste per ciaspolatori della Val di Nos parcheggiato malamente.

Il veicolo aveva porta scardinata e i fili dell’accensione erano stati manomessi per consentire la messa in moto. A quel punto gli addetti hanno avvertito i carabinieri di Asiago, che hanno avviato le indagini, mentre il Comune di Gallio e la Pro loco hanno sporto denuncia per furto contro ignoti e la stazione LeMelette invece per danneggiamenti. Nel frattempo le piste sono state nuovamente rese sciabili grazie al lavoro degli operai, lungo quasi tutta una notte.

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Le piste sono state nuovamente rese sciabili

«Il gatto era stato parcheggiato, come sempre, nel piazzale della stazione ed è li dove l’abbiamo ritrovato – racconta Denis Lunardi, della Pro loco -. Fortunatamente i danni sono relativi però chiunque sia stato è una persona che sa usarlo, perché non è certo facile da guidare. Dopo aver risalito le piste, rovinando il fondo, in cima ha fatto vari giri per poi riportare il gatto al suo posto».
Il fatto, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, sarebbe accaduto nella notte di lunedì o di martedì ma i danni sono stati scoperti solamente giovedì perché la stazione era chiusa per preservare la neve e tentare di arrivare almeno a Pasqua, prima di decidere per la chiusura stagionale.

Grazie alla videosorveglianza sarebbe già stato rintracciato il responsabile

«Grazie alla telesorveglianza Targa System sono state individuate alcune auto che sono transitate in zona sci durante la notte - commenta il sindaco Emanuele Munari -. Persone che sono già state sentite o che saranno sentite nei prossimi giorni dalle forze dell’ordine, prima che si possa formulare contro loro delle accuse precise. Rimane comunque il dispiacere di questi continui comportamenti incivili, privi di qualsiasi rispetto per il lavoro altrui. Spero davvero che il responsabile risponda davanti al giudice della sua bravata».

Gerardo Rigoni

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