SCHIO. Dopo 40 giorni di carcere Serghei Nilov, 58 anni, di Schio, oggi tornerà al lavoro. L’operaio moldavo accusato di avere ucciso un impresario edile a Berlino 21 anni fa, dietro il compenso dell’equivalente di 1500 euro, si dice esterrefatto: «È una follia, non sono il killer, è un clamoroso scambio di persona».
L'operaio moldavo, che ha sposato una cittadina ucraina con cui vive a Schio da diversi anni, questa mattina è tornato al lavoro dopo avere trascorso 40 giorni in cella in attesa che arrivasse la documentazione tedesca. Ma la Germania non ha inviato i documenti idonei a sostenere l'accusa indiziaria contro Nilov e, scaduto il termine, i giudici lo hanno scarcerato. «Se davvero c'entrassi qualcosa con il delitto non sarei venuto in Italia, una paese della Ue, dove c'è l'estradizione con la Germania - fa sapere il 58enne attraverso i suoi legali -. Me ne sarei andato in qualche altra nazione, lontano dall'Europa. No, è tutto assurdo quello che mi sta capitando, ma ho fiducia nella giustizia tedesca e mi difenderò affinché venga affermata la verità, cioè che sono innocente».