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Ciclismo

Vicenza 2020
Fine della corsa
Mondiali addio

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Peter Sagan, campione del mondo di ciclismo in carica
Peter Sagan, campione del mondo di ciclismo in carica
Peter Sagan, campione del mondo di ciclismo in carica
Peter Sagan, campione del mondo di ciclismo in carica

ROMA. Game over. Fine della corsa. Vicenza non avrà il "suo" mondiale di ciclismo. Svanite anche le ultime (poche a dire la verità) speranze. L’Uci, l’Unione ciclistica internazionale, ha assegnato la rassegna iridata per l’11esima volta alla Svizzera, nello specifico ai cantoni francofoni del Vaud e del Vallese. Alle Fiandre il Mondiale del 2021 (al Belgio mancava da Zolder 2002, vinto da Mario Cipollini), mentre quello del 2024 si disputerà nella Svizzera tedesca, con località ancora da assegnare. «Una brutta notizia per Vicenza - il commento del sindaco Francesco Rucco -. Abbiamo perso un’occasione straordinaria per la nostra città sotto il profilo sportivo, economico e di immagine.” 

 

Ad anticipare la decisione dell'Uci era stata in tarda mattinata la senatrice Pd Daniela Sbrollini che ieri aveva incontrato il presidente del Coni Malagò, dopo la lettera spedita in extremis dalla Regione Veneto. «Il mondiale purtroppo non si terrà a Vicenza - aveva detto Sbrollini - ormai non ci sono più speranze. La federazione internazionale vuole certezze e non lettere di intenti. La concorrenza della Svizzera si è fatta sentire tempestiva e concreta. Denaro contante e non lettere di richieste di rinvio. Questa è la realtà». 

 

«Sarebbe stato un giusto premio ad una città, recentemente Capitale Europea dello Sport - ha aggiunto la senatrice Pd -. Sarebbe stata una bella occasione di promozione turistica del nostro unico e bellissimo territorio veneto ed in particolare della nostra città, una occasione attorno alla quale rilanciare nuovi entusiasmi. Purtroppo le chiacchiere e le polemiche oggi stanno a zero».

 

E ora è botta e risposta, sul piano politico, tra opposti schieramenti. «Il ministro Lotti, ministro dello sport nel governo Gentiloni, aveva sempre dato la disponibilità a sostenere la candidatura di Vicenza garantendo in Finanziaria 2017 anche gli adeguati finanziamenti - spiega Sbrollini -. E recentemente anche il sottosegretario Giorgetti aveva confermato l’impegno di questo governo Conte. Ma l’auspicato e necessario contributo di denaro della Regione non è mai arrivato. A niente sono valse le promesse dal palco di Salvini e Zaia: queste possono essere state utili per ottenere una manciata di voti in più, ma alla Federazione Internazionale le promesse elettorali non significano niente, contano i fatti ed i finanziamenti. Il ministro Lotti sosteneva mesi fa e il sottosegretario alla presidenza Giorgetti ha confermato la settimana scorsa che se il territorio non dimostra concreto interesse non c’è motivo perché lo faccia solo il governo centrale. E credo che nessuno possa contestare un atteggiamento del genere». «Su questi mondiali di ciclismo - conclude - Zaia ha promesso una cosa e ne ha fatto un’altra e il risultato è l’aver perso l’occasione. Ormai il tempo è scaduto».

 

Immediata la replica da Venezia. «A smentire la senatrice Sbrollini sull’interesse del Governo Gentiloni per i mondiali di ciclismo a Vicenza, bastano i fatti: alla lettera in merito inviatagli dal presidente Zaia il 17 novembre 2017, il ministro Lotti non ha mai risposto - le parole del capogruppo della Lega in consiglio regionale, Nicola Finco -. Magari la senatrice Sbrollini, essendo dello stesso partito di Lotti, è stata più fortunata: sarebbe un caso davvero singolare, ed istituzionalmente rilevante, che il ministro Lotti avesse risposto a lei e non a Zaia e al sindaco Variati». «Di fronte alle garanzie dell’attuale Governo e della Regione - aggiunge Finco - la Federazione ciclistica ha risposto che queste sono arrivate fuori tempo massimo. Chissà, se avesse provveduto il precedente esecutivo o i tre di centrosinistra che l’hanno preceduto, invece di ignorare le lettere del governatore Zaia, magari oggi staremmo assistendo ai preparativi per i mondiali di Vicenza e non allo scaricabarile del Pd che ancora una volta attacca chi è al Governo da tre mesi pur di nascondere 7 anni di inerzia».

 

E anche da Palazzo Trissino alzano la voce. «Noi abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità - spiega Rucco - sin da quel 2 giugno, quando il Ministro Salvini in piazza delle Poste assicurava che si sarebbe interessato della questione. E così è stato, con una prima fideiussione di 3,5 milioni di euro e la garanzia di una seconda, recente, di ulteriori 2,5 milioni di euro da parte del Governo. Abbiamo cercato in tutti i modi di porre rimedio all’inerzia del precedente Governo, ma purtroppo non è bastato. La coscienza di qualcun altro non è pulita come la nostra». A fare nomi e cognomi è l’assessore comunale alle attività sportive Matteo Celebron: «Ereditavamo una situazione critica che il presidente della Federazione ciclistica italiana Di Rocco non ha saputo difendere e sostenere. Arrivavamo dopo ritardi conclamati e scadenze alle quali il Governo precedente, nonostante le richieste di Zaia e Variati, non ha mai fatto fede». 

Sindaco e assessore hanno poi sottolineato il grande impegno e la dedizione con cui il Comitato promotore ha sostenuto la candidatura di Vicenza, facendosi interpreti non solo della passione vicentina e veneta per il ciclismo, ma evidenziando anche la predisposizione del territorio ad ospitare simili eventi sportivi. «Vicenza - conclude Rucco - è e rimane la patria del ciclismo».
 

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