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Salute e politica

Ultimatum vaccini
Burioni: «Variati
scarica più deboli»

Nel Vicentino quasi 2mila inadempienti
Botta e risposta tra il virologo Roberto Burioni e Achille Variati
Botta e risposta tra il virologo Roberto Burioni e Achille Variati
Botta e risposta tra il virologo Roberto Burioni e Achille Variati
Botta e risposta tra il virologo Roberto Burioni e Achille Variati

VICENZA. Nessuna proroga per la vaccinazione dei bambini iscritti a scuola. A un mese dalla "deadline", il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ribadito con fermezza la posizione del Governo: entro il 10 marzo bisognerà procedere con le vaccinazioni degli iscritti alla scuola dell’obbligo. I genitori che non lo faranno saranno soggetti a sanzione, così come previsto dalla legge.

 

È pronto il piano straordinario dell’Ulss per rispondere alle richieste di vaccinazioni entro la fine dell’anno scolastico e cercare, il più possibile, di far rientrare nell’ambito delle regole dettate dal decreto-Lorenzin i 1.977 inadempienti, nati dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2016, che si contano fra Vicenza e gli altri 37 Comuni del distretto est. 

Per il resto i presidi vicentini non sembrano avere alternative. «Dovremo emanare atti di sospensione e vedere come farli rispettare», spiega Cosimo Basile, coordinatore dei presidi della città.

 

Botta e risposta. Intanto Roberto Burioni, ordinario di Virologia e microbiologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, autore del libro “Il vaccino non è un’opinione”, attacca frontalmente Achille Variati «che - scrive - non sta dalla parte dei più deboli ma, al contrario, decide di difendere quell’altra parte. L’egoismo, l’oscurantismo, il menefreghismo nei confronti dei più deboli». «Io - replica il primo cittadino - sono dalla parte dei bambini e penso di aver agito proprio per essere accanto ai più deboli, nell’ottica della tutela verso i minori che deve essere a 360 gradi. Non da una sola parte».

A scatenare il botta e risposta è la lettera inviata al ministro della Salute da Achille Variati che, pur favorevole all’obbligo vaccinale, ha chiesto di rinviare il termine (fissato al 10 marzo) per mettere in regola i bambini, permettendo ai più piccoli comunque di frequentare gli asili fino a giugno. «Quelli che verranno esclusi dall'asilo - scrive il medico - sono i figli di genitori che non hanno voluto vaccinare i figli, genitori che se ne fregano della legge, se ne fregano degli altri e vogliono essere lasciati liberi di danneggiare gli altri bambini e di seguire superstizioni pericolose».

«Io - ribadisce Variati - sono a favore dell’obbligo dei vaccini ma sono anche per un grande dialogo. Per questo pensavo che potesse essere utile avere qualche altro mese in più per convincere un numero maggiore di genitori verso questa soluzione».

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