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Vicenza

Si scava all'Oasi
Dopo 30 anni
altri sacchi e detriti

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Gli scavi all'oasi di Casale
Gli scavi all'oasi di Casale
Gli scavi all'oasi di Casale
Gli scavi all'oasi di Casale

VICENZA. Sono trascorsi trent’anni, eppure sembra che il tempo all’oasi di Casale si sia fermato. Il 21 marzo del 1988 un escavatore di Amcps entra all’interno dell’ex cava di argilla per eseguire una serie di “saggi”; vengono ritrovati sacchetti contenenti bicromato di sodio; ad assistere alla scena c’è Giuseppe Romio, rappresentante del Comitato per la difesa del territorio di Casale. Ieri, il 17 ottobre 2018, su disposizione dei carabinieri del Noe, un mezzo di Amcps ha varcato nuovamente il cancello dell’area verde; ha scavato fino a una profondità di oltre tre metri; ad assistere alla scena da molto distante c’era nuovamente Giuseppe Romio; e ancora una volta sono stati ritrovati alcuni sacchi di plastica e materiale vario. «Se contengono cromo? Non lo sappiamo - afferma l’assessore al territorio Lucio Zoppello - e ora non ci resta che attendere l’esito delle ulteriori analisi. Noi abbiamo fatto quello che ci eravamo impegnati a fare». Vale a dire, riaprire il caso trent’anni dopo la prima scoperta.

 

NI.NE.

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