Sono sempre di più le prostitute che chiedono aiuto alla rete anti-tratta del Veneto e alla Caritas diocesana, perché il Paese in quarantena ha azzerato i clienti e fatto venir meno la principale fonte di reddito di chi vende il proprio corpo. Una quindicina quelle che vengono attualmente seguite, alle quali si dà assistenza anche per riuscire a pagare l'affitto, le bollette, i medicinali. Ci sono nigeriane, donne dell'Est Europa, transessuali sudamericane.
«Le economie nascoste non riescono più a garantire a queste donne la sussistenza minima», spiegano dalla cooperativa Equality che attua il progetto Nave (Network anti-tratta per il Veneto). «Senza un supporto, il pericolo è di perdere tutto e finire nel baratro».