I licenziamenti sono già esecutivi. Sono oltre mille gli insegnanti elementari vicentini che si ritrovano in questi giorni con un contratto che non ha più valore, e un’assunzione che da tempo indeterminato diventa improvvisamente a termine.
Una doccia fredda che se da un lato era annunciata da tempo, dall’altro spiazza e getta nello sconforto centinaia di docenti che lavorano da anni nelle scuole del Vicentino e che dovranno fare i conti con una sentenza della Corte di cassazione che stabilisce che il solo diploma magistrale conseguito entro il 2012 non è più sufficiente per entrare in classe, e nemmeno per entrare nelle Gae, le graduatorie ad esaurimento.
È l’ultimo atto di una vicenda infinita segnata da sentenze pronunciate e ribaltate da continui ricorsi e lasciata decantare dalla politica che, a parte qualche uscita estemporanea da parte di alcuni esponenti, di fatto non si è mai pronunciata in modo definitivo. «Ora man mano che le sentenze arrivano - fa notare Carmelo Cassalia, segretario provinciale della Cgil scuola - i contratti vengono trasformati da tempo indeterminato a tempo determinato con scadenza al 30 giugno». In altre parole se ne vanno in fumo stabilità e anni di insegnamento, sostituiti da precarietà e prospettive di supplenze continue.