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La trasvolata

In volo da Thiene
a Lampedusa
per fare un bagno

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Due dei protagonisti della trasvolata.
Due dei protagonisti della trasvolata.
Due dei protagonisti della trasvolata.
Due dei protagonisti della trasvolata.

VICENZA. Un buon calice di Prosecco a Pantelleria. Sergio, Vinicio, Giampietro e Alberto la bottiglia se la sono portata da casa, sorvolando l'Italia. E con con un volo di linea o un low coast. Più di mille chilometri, conservando il vino a temperatura che più ambiente di così non si può. Sergio Bassan risponde a domande e dubbi con un sorriso allegro: «Nessuna guerra enologica all'ultimo bicchiere, semplicemente è il nostro modo di festeggiare la fine di un raid. Siamo partiti di venerdì per raggiungere un nostro amico che ha la casa a Pantelleria e farci un bagno a due passi dalla Tunisia. Riguardo al vino, l'abbiamo tenuto "in fresca" nella cabina dell'aereo, a qualche migliaio di metri da terra».

 

Il quartetto è partito dal "Ferrarin" di Rozzampia, con due P92 Eagles Tecnam Paravia, maneggevoli e ultraleggeri. Sul primo io e il mio grande amico Vinicio Dalla Vecchia, sull'altro Giampietro Ziggiotti, decano dei piloti dell'Aero Club con i suoi 78 anni, e Alberto Vicariotto. «Avevamo i brividi, come sempre quando facciamo questi viaggi. Nel 2010, abbiamo celebrato i 70 anni della Battaglia d'Inghilterra raggiungendo Duxford, dove c'è il museo aeronautico militare più grande d'Europa, per inciso duecento chilometri in meno».

 

«Abbiamo volato 8 ore all'andata e sette ore e mezza al ritorno per un totale di 2.800 chilometri» racconta Sergio Bassan. Prima tappa Abruzzo, poi Sibari, infine, dopo aver costeggiato l'Etna in eruzione, Favara di Agrigento, dove hanno passato la notte. Al sabato mattina, partenza presto e arrivo dopo 45' a Pantelleria. «Lunedì siamo ripartiti presto, abbiamo sorvolato le Eolie e fatto tappa a Scalea. Da qui abbiamo risalito per 150 chilometri il Tirreno e, quando ci siamo trovati davanti la Costiera Amalfitana. Amalfi, Sorrento poi Capri e Ischia. A Sabaudia altro stop e poi ultimo tratto evitando Roma e attraversando gli Appennini a Bagno di Romagna. Alle due e mezzo le ruote si sono posate sul suolo di Thiene»

Roberto Luciani

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