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Vicenza

Da gennaio è già
andato 120 volte
al pronto soccorso

La sala d’attesa del pronto soccorso. ARCHIVIO
La sala d’attesa del pronto soccorso. ARCHIVIO
La sala d’attesa del pronto soccorso. ARCHIVIO
La sala d’attesa del pronto soccorso. ARCHIVIO

VICENZA. Centoventi accessi in pronto soccorso dal primo gennaio ad oggi. Un accesso ogni due giorni. Ma è solo la media, perché certe giornate, quando gli gira ancora più storto e il richiamo dell’ospedale si sente più forte e pressante, le sbigottite infermiere dell’accettazione se lo vedono tornare più volte, anche tre-quattro, nel giro di 24 ore. È un 67enne residente fra Vicenza e Sossano, ma di fatto senza fissa dimora, il maggiore habitué del pronto soccorso del San Bortolo.

 

Spesso i vigilantes sono costretti ad intervenire perché dà in escandescenze per dei farmaci che richiede ma che non possono dargli. Non è però l’unico caso di “fedelissimo”. C’è chi è più mite, ma anche chi è più aggressivo.

 

«Un problema non semplice da gestire soprattutto nei momenti in cui c’è maggiore affollamento - spiega il primario Francesco Corà -. Intralciano il lavoro, tolgono serenità a noi e ai pazienti». «Fino ad oggi non è mai accaduto nulla di grave ma quando compaiono temiamo sempre il peggio. Una soluzione però - conclude - non c’è».

F.P.

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