VICENZA. La stretta di Trump sull’importazione del petrolio iraniano, la crisi in Libia. Eventi lontani? Dipende dai punti di vista, visto che sembrano influire - direttamente o indirettamente - sui prezzi del distributore di benzina sotto casa dei vicentini. Prezzi zavorrati anche dalle note accise, mai eliminate, che incidono per il 62% sulla benzina e il 58% sul gasolio. Dall’inizio dell’anno anche nel Vicentino il carburante è aumentato di diversi punti percentuali, in una continua altalena. La benzina è salita di oltre il 6%, passando da un prezzo medio di 1,490 euro al litro a circa 1,590 euro, mentre il gasolio di quasi il 4%, partendo a gennaio dal prezzo medio di 1,434 euro al litro e avvicinandosi oggi ai 1,490. Trend destinato a continuare dal momento che le quotazioni del petrolio si mantengono vicine ai massimi da sei mesi, a 66,36 dollari al barile, e nelle ultime ore diverse compagnie petrolifere hanno iniziato ad applicare nuovi rincari, con inevitabile ricaduta sul conto delle famiglie. Codacons ha calcolato che «il rincaro alla pompa raggiunge quota +7 per cento su base annua», sottolineando anche che si tratta di «aumenti che rendono sempre più salati i ponti del 25 aprile e dell’1 maggio».