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La notte di San Lorenzo

Cadono le stelle, show in cielo

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Notte di stelle, di nasi all'insù, di desideri espressi in silenzio. Notte di sogni romantici e di note, cercando la "propria" scia luminosa e dentro di sé la curiosità del futuro. Perché non c'è spettacolo più atteso della pioggia di meteoriti che ogni estate, nella notte del 10 agosto e dintorni, punteggia il cielo di bolidi e di sogni. Eppure, a pensarci bene, le Perseidi sono quanto di più scontato e inevitabile possa capitare nella volta celeste. Non ci sono sorprese, non è una eclissi fantastica, "una tantum" come quella vissuta non più tardi di 15 giorni fa, o il misterioso passaggio di una cometa. No, qui si tratta di un "banale" appuntamento tra la Terra e lo sciame meteorico che incontra tra la fine di luglio e quella di agosto, sciame proveniente appunto dalla costellazione di Perseo. Eppure il fascino delle "lacrime di San Lorenzo" è intramontabile. E lo si attende sempre con un pizzico di trepidazione. Sarà così anche questa sera e domani.

 

Lo sanno bene quelli del Gruppo astrofili di Vicenza che non perdono l'occasione di regalare emozioni e un pizzico di conoscenza. Perché il cielo è quanto di più lontano dalla comprensione di molti e allo stesso tempo vicino al cuore di tutti. Spiega Lorenzo (nomen omen) Tagliaro, che assieme ai volontari Paolo Basso, Nadia Negro, Danilo Memoli, Ilario Mazzaretto, Massimo Zancan e Maurizio Parolin ha animato ieri a Torri di Quartesolo e animerà stasera a Barbarano Mossano "Calici sotto le stelle": «Spiegheremo il fenomeno con una mostra fotografica, con alcuni video e pure con piccoli telescopi portati da noi. Assieme all'assessorato alla cultura abbiamo organizzato, su una altura dell'immediato circondario, una specie di osservatorio astronomico en plein air».

 

Lo si potrà raggiungere in due gruppi, alle 21.30 e poi un'ora dopo, per dare modo di partecipare all'evento a tutti coloro che vorranno vivere un incontro ravvicinato con astri e pianeti. E pure le stelle cadenti, che però si potranno ammirare ad occhio nudo. Se poi non volete fare tanta strada, basterà un pezzo di giardino, una comoda sdraio o un plaid, un pizzico di pazienza e la speranza di un cielo senza nubi perché ognuno trovi "un gancio in mezzo al cielo" come cantava Baglioni. E non disperate se vi sfuggirà proprio mentre vi voltate un attimo, fino a domani sera il fenomeno si ripeterà dopo il calar del sole. Tanto che gli astrofili berici apriranno sabato, per l'ultima volta nel mese, il loro centro di Arcugnano. Poi, appuntamento per le famiglie ad Asiago a fine mese, ma questa è un'altra storia. Come è una storia antica quella che associa le meteoriti al bagliore dei carboni ardenti su cui fu arso vivo il giovane diacono Lorenzo. Dal punto di vista astronomico, invece, pare che le prime osservazioni siano state fatte in Cina nel 36 d.C., ma già nella Roma e nella Grecia antiche il fenomeno era ben conosciuto. Si dice che a Sparta ogni 9 anni il re fosse sottoposto al giudizio delle stelle e bastava un meteorite in cielo perché fosse deposto. Al mese di agosto erano associate anche alcune tradizioni agricole romane e greche cui il Cristianesimo mise "le mutande" preferendo lasciare ai sogni d'amore, più casti, il compito di celebrare l'incontro. Ah, e se i sogni non si avvereranno nei prossimi 365 giorni? Niente paura, parafrasando Lucio Dalla, lo sciame che sta arrivando fra un anno (ri)passerà. L'importante è farsi trovare pronti. E non sarà una novità. 

Roberto Luciani

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