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Rubano un’auto e poi si schiantano Caccia a 7 ragazzi

L’auto rubata e poi finita fuori strada sulla Provinciale 246 all’altezza di Santa Maria di Panisacco.  MOLINARI
L’auto rubata e poi finita fuori strada sulla Provinciale 246 all’altezza di Santa Maria di Panisacco. MOLINARI
L’auto rubata e poi finita fuori strada sulla Provinciale 246 all’altezza di Santa Maria di Panisacco.  MOLINARI
L’auto rubata e poi finita fuori strada sulla Provinciale 246 all’altezza di Santa Maria di Panisacco. MOLINARI

L’uscita di strada, la fuga e il mistero. È un giallo l’incidente avvenuto giovedì alle 14 circa sulla provinciale tra Maglio di sopra e San Quirico, poco prima di contrada Marchesini e ai piedi del pendio su cui si staglia la chiesa di santa Maria di Panisacco. Un’auto distrutta e abbandonata in mezzo ai rovi, che dalle indagini è risultata rubata, gli occupanti scomparsi e nessun segno sull’asfalto. Ma una testimonianza preziosa. All’arrivo della polizia locale del consorzio “Valle Agno” i passeggeri si erano dileguati, lasciando sul luogo dell’impatto una Fiat Punto bianca prima serie. E di più persone si può parlare, perché anche se nessuno sembra aver assistito all’uscita di strada dell’auto, ci sarebbe un testimone della fuga. Un automobilista arrivato sul posto pochi minuti dopo l’incidente avrebbe visto un numero imprecisato di persone, tra le 5 e le 7, uscire dalla vettura ed allontanarsi. Si tratterebbe di ragazzi molto giovani, tutti apparentemente al di sotto dei vent’anni, e tra di loro ci sarebbe stata anche una ragazza che zoppicava. Il gruppetto si sarebbe quindi diretto a piedi verso la frazione di Maglio. È bastato poco tempo agli uomini del comandante Daniele Vani per risalire al proprietario della Fiat Punto che si trovava in vacanza e ne ha denunciato immediatamente il furto, grazie alle indagini coordinate dal vice commissario Diego Santagiuliana. L’auto risulta rubata tra la sera di mercoledì e la mattina di giovedì in zona Ponte dei Nori dove, prima di partire, il proprietario l’aveva lasciata parcheggiata. Non si esclude che il furto sia avvenuto nella mattinata di giovedì, poco prima dell’incidente. Ma anche sulla dinamica del botto ci sono ombre che solo l’indagine potrà diradare. Nessun altro veicolo è al momento risultato coinvolto nello schianto, nessuno si sarebbe rivolto al pronto soccorso per le cure sanitarie, non sono stati rilevati segni di frenata sull’asfalto e, dalle ammaccature sulla copertura dell’abitacolo, si può ipotizzare che l’auto dopo la sbandata si sia cappottata finendo nei rovi presenti a bordo strada, in un’ampia piazzola di sosta. Dopo aver rintracciato il proprietario dell’auto rubata e aver accertato la sua estraneità al fatto, la polizia locale consortile ha iniziato a setacciare le telecamere in zona riuscendo ad estrapolare dei fotogrammi che potrebbero essere utili alle indagini per individuare il conducente. Ma nel quadro degli indizi, che si sta delineando sempre più chiaramente nelle ultime ore, risulterà fondamentale anche il testimone oculare che sarebbe in grado sia di fornire l’identikit che di riconoscere gli occupanti. E la vera chiave di volta nelle indagini è giunta ieri mattina quando gli agenti del consorzio hanno perlustrato la zona dell’incidente per cercare ulteriori tracce: tra i rovi hanno rinvenuto un telefono cellulare, perso probabilmente nella concitazione della fuga. Se la rete si sta stringendo, e nelle prossime ore potrebbe arrivare la soluzione del mistero, dal comando di corso Italia viene comunque lanciato un appello: «Chiunque abbia visto qualcosa che possa aiutare ad accelerare le indagini contatti il consorzio. Anche se a breve contiamo di individuare il conducente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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