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Ritrova dopo 50 anni la Fiat del papà e gliela riacquista

Nicola Caichiolo bambino al volante della Fiat 500 ritrovata dopo cinquant’anni. CARIOLATO
Nicola Caichiolo bambino al volante della Fiat 500 ritrovata dopo cinquant’anni. CARIOLATO
Nicola Caichiolo bambino al volante della Fiat 500 ritrovata dopo cinquant’anni. CARIOLATO
Nicola Caichiolo bambino al volante della Fiat 500 ritrovata dopo cinquant’anni. CARIOLATO

Sente due colpi di clacson e trasecola: un suono, che gli torna familiare. Emozionato, corre alla finestra, l’apre, spinto da una curiosità irrefrenabile e cosa vede nel cortile della sua abitazione di Cornedo: la sua Fiat 500 di cinquanta anni fa. Gli sembra un segno, ma diventa tutto vero davanti ai suoi occhi, quando vede il figlio, sorridente e divertito aprire la portiera e scendere dall’abitacolo, alzando il braccio in segno di saluto. In quel momento si accorge che due lacrimoni gli scendono sulle guance, mentre la memoria va a ritroso nel tempo. ”Mio figlio Nicola ha compiuto 50 anni e mai mi sarei aspettato un regalo del genere – e’ Antonio Caichiolo, Toni per gli amici, 73 anni, che parla, mentre le parole escono dalla bocca sussultanti -. Avevo una Vespa. Quando è nato Nicola, mi sono detto: come faccio a portare a casa dalla maternità di Valdagno moglie e figlio? Detto fatto, ho comperato una Fiat 500. Ora vedermi davanti la stessa auto, mi ha riempito di gioia. Perché con l’utilitaria ho girato con la moglie e il figlio piccolo in lungo e in largo per tutta la regione. Mai, mi sarei aspettato un regalo del genere, che mi ha fatto tornare ai vecchi tempi”. Il caso ha voluto che il figlio Nicola, che gestisce un negozio di ottica Castelgomberto, un giorno passasse per Brendola e vedesse parcheggiata un Fiat 500 “storica”. L’ha osservata a lungo, perché gli sembrava di sentire una sorta di attrazione verso l’auto. Allo astesso tempo temeva che qualcuno, insospettito, lo scambiasse per un ladro e si è allontanato, fissandosi bene in mente il numero della targa. Comunque, il colore e le fattezze della carrozzeria lo avevano convinto che si trattasse della vecchi auto del padre. Nicola non ha perso tempo, perché temeva di perdere l’occasione e si è dato da fare, contattando il proprietario, appassionato di auto storiche. “Gli ho raccontanto cosa mi spingesse ad acquistare l’auto – ha detto il figlio Nicola -. Compivo 50 anni e mi sarebbe piaciuto che la famiglia tornasse in possesso della fiat 500 con cui mio papà è venuto a prendermi alla maternità Marzotto di Valdagno, come allora si chiamava, e sulla quale ho trascorso la mia fanciullezza girovagando in vallata e durante l’estate al lago, in montagna e al mare, località dove la fondazione Marzotto aveva le colonie. Il mio racconto ha convinto il proprietario, che mi ha ceduto la Fiat 500, che era stata tenuta in perfetto ordine, anche il libretto di circolazione era originale, ancora intestato al papà Antonio. E’ difficile esprimere quello che ho provato quando mi sono messo al volante, dapprima per portare l’auto a Castelgomberto e poi il momento in cui mio padre ha preso il volante fra le mani tremanti dall’emozione. Se dico che sia ringiovanito di qualche anno – conclude il figlio Nicola - non penso di dire una bugia.” A.C.

Aristide Cariolato

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