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Primariati e posti letto Mini-tagli al San Lorenzo

Salvo il primariato di chirurgia, si perde anestesia. E dei 20 posti letto per ostetricia e ginecologia ne sono rimasti 15, con il mantenimento dei 2 di terapia intensiva. Il tutto, però, a scapito di ortopedia e chirurgia da cui sono stati pescati in totale 7 letti. Confermato il punto nascite. Dopo l’approvazione in Consiglio regionale, ecco la versione definitiva delle schede ospedaliere dell’ospedale “San Lorenzo”. Il bilancio finale rispetto alla prima bozza è migliorativo; è peggiorativo, però, rispetto allo schema pre-schede. È questo a far storcere il naso a tre candidati sindaco su quattro. ACERBI. Il sindaco Giancarlo Acerbi afferma che le schede «sono sicuramente migliorative rispetto alle prima stesura e per questo ringrazio il governatore Luca Zaia e soprattutto l’assessore Manuela Lanzarin, incontrata in commissione sanità. Ma non è una grande vittoria, come qualche candidato sindaco ha detto, in quanto peggiorative rispetto al 2013: confermati i reparti presenti, incluso il punto nascite, ci sono riduzioni di posti letto e apicalità e la richiesta di avere il primariato di ortopedia, importante vista l’età media e la conformazione montana, è stata per il momento disattesa. I vincoli normativi a cui la Regione ha dovuto sottostare li ho capiti, ma non certo condivisi. Molto potrà fare la direzione dell’Ulss che in questi anni ha operato bene. Rilanceremo le richieste come ortopedia, la cura dei pazienti in Urt, le prestazioni di base cardiologiche. Senza tralasciare minori, disabili e anziani». BURTINI. Tutt’altra musica, invece, per il candidato di centrodestra Alessandro Burtini: «Avere il primariato di chirurgia è strategico, dà sicurezza in un ospedale per acuti, come l’aver ottenuto terapia intensiva a pieno regime mentre prima chiudeva nelle ore notturne. I livelli dei servizi sono stati mantenuti e paragonandoci con altre realtà possiamo ritenerci soddisfatti. Se qualcuno non lo è poteva intervenire quando c’era la possibilità di essere incisivi. L’importante risultato nella revisione delle schede è stato ottenuto anche grazie al nostro dialogo con l’assessore Lanzarin, superando le contrapposizioni polemiche. La partita del primariato di ortopedia, vista anche la carenza nazionale di medici, sarà difficile. In futuro si potrà insistere, ma oggi era importante ottenere chirurgia». VITETTA. Per la candidata di “Nuova Valdagno” Francesca Vitetta «le schede regionali non sono brillanti e a dirlo sono anche i numeri visto che siamo il fanalino di coda del “sistema sanitario Vicenza” con un rapporto posti letto-abitanti di 2,9, il più basso a livello regionale. Ora deve essere mantenuto il livello dei servizi, ma bisogna adottare una strategia di potenziamento del pronto soccorso e avere un’attenzione per i servizi per gli anziani, come ortopedia. Bene per il punto nascite, ma forse bisogna essere più presenti in modo costante dove si prendono davvero le decisioni. L’impressione è che a livello di Ulss e Comuni le cose funzionino, ma che ci sia una falla da individuare. Sono poi da tutelare i servizi che guardano patologie come l’Alzheimer e quelli per le disabilità e va tenuta alta l’attenzione sulla carenza di personale». CIAMBRONE. Rispetto alla prima bozza «le schede approvate sono migliorative, ma nel complesso si rivelano solo fumo negli occhi - commenta Giuseppe Ciambrone che corre con “Valdagno in Movimento” -. Perdiamo il primario di anestesia e non otteniamo quello importante di ortopedia. Un reparto senza primario è penalizzato anche sotto l’aspetto dell’attrattività del personale. Certo molti servizi rimangono, ma anche il pronto soccorso è stato retrocesso ad unità semplice. I riconoscimenti delle eccellenze della sanità valdagnese non si sono tradotti sulla carta e ci troviamo come nel caso dei posti letto di fronte ad un trasferimento tra reparti che non potenzia alcun settore». E conclude: «Il governatore Zaia e l’assessore Lanzarin prendano le distanze da quanto dichiara il loro candidato Burtini, ovvero che per ottenere i servizi è meglio che un Comune abbia il loro stesso colore politico. Sono parole assolutamente inappropriate». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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