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L’onda leghista sfonda anche nei Comuni

Una elettrice valdagnese ha appena espresso la sua preferenza ma per conoscere il sindaco bisogna aspettare il ballottaggio. FOTO STELLA
Una elettrice valdagnese ha appena espresso la sua preferenza ma per conoscere il sindaco bisogna aspettare il ballottaggio. FOTO STELLA
Una elettrice valdagnese ha appena espresso la sua preferenza ma per conoscere il sindaco bisogna aspettare il ballottaggio. FOTO STELLA
Una elettrice valdagnese ha appena espresso la sua preferenza ma per conoscere il sindaco bisogna aspettare il ballottaggio. FOTO STELLA

La piena leghista inonda anche le Comunali. Il centrodestra a trazione salviniana trionfa al primo turno in tre piazze su cinque tra quelle sopra i 15 mila abitanti, compete all’ultimo voto a Valdagno, dove parte dall’opposizione, e si schianta soltanto a Schio, dove la candidata di bandiera, Ilenia Tisato, si ferma al terzo posto. Ma lì, in riva al Leogra, tanti elettori del Carroccio hanno votato per il sindaco civico uscente Valter Orsi, “leghista percepito” evidentemente, che proprio in quel partito ha il suo passato politico. Da Bassano ad Arzignano fino a Montecchio Maggiore il centrodestra a guida Lega impone la sua legge, con due donne, rispettivamente Elena Pavan e Alessia Bevilacqua, e un uomo, il montecchiano Gianfranco Trapula. E se nella città del Grifo e in quella dei Castelli si tratta di sindaci nuovi ma di “continuità amministrativa” (ad Arzignano senza Forza Italia), in riva al Brenta il centrodestra conquista il timone dopo cinque anni trascorsi all’opposizione. EFFETTO SALVINI. C’era attesa, dopo lo spoglio delle Europee nella notte tra domenica e lunedì. C’era da capire quanto, nell’urna amministrativa, si sarebbe misurato l’effetto-trascinamento del voto politico su quello locale. L’effetto-Salvini. Alla prova dei fatti, l’impatto c’è ed è anche marcato, pur con la classica eccezione che conferma la regola. E se a Bassano il pronostico era dalla parte di Pavan fin dalla vigilia, ad Arzignano la competizione appariva complessa, con il centrodestra disarticolato in tre schieramenti: quello di Lega, Fratelli d’Italia e civiche; quello di Forza Italia e quello civico a vocazione più centrista di Alessia Pasetto. L’effetto-Salvini è stato più forte di ogni frammentazione. A Montecchio c’era l’incognita del nuovo candidato e i concorrenti erano in tutto cinque: ma anche lì il centrodestra a trazione sovranista ha superato il 50 per cento. A Valdagno il trascinamento c’è, ma è parziale. Alessandro Burtini non riesce a portare a sé tutti i voti salviniani delle Europee e si ferma al 45,9%, poco più di mezzo punto davanti a Giancarlo Acerbi, in un testa a testa elettrizzante: il sindaco che 5 anni fa aveva vinto al primo turno ora deve provare a rimontare al ballottaggio del 9 giugno, l’unico in programma in provincia. IL TONFO SCLEDENSE. In una giornata per il resto felice, la Lega conta un solo vero tonfo: quello di Ilenia Tisato, candidata sindaco a Schio, che finisce addirittura terza, dietro al candidato del centrosinistra Leonardo Dalla Vecchia. In riva al Leogra ha rivinto Valter Orsi, che ha drenato oltre la metà dei voti leghisti delle Europee. Il successo al primo turno è frutto anche di una piccola quota di voto disgiunto: voti al candidato sindaco Orsi, ma non a liste a lui collegate. Da un lato, il segno della forza personale del candidato Orsi; dall’altro una conferma in più del fatto che, oltre che civico, il sindaco era percepito a Schio anche come candidato di area centrodestra. CROLLI M5S E FI. La giornata di ieri ha regalato anche altri verdetti, a partire dal crollo del Movimento 5 stelle. Mai protagonista sulla scena comunale (l’unico sindaco pentastellato è tuttora quello di Sarego), con queste elezioni non solo conferma che il radicamento territoriale è un enorme tallone d’Achille, ma precipita a quote irrisorie a Schio e Bassano (4%) e Valdagno, dove il candidato correva senza il simbolo ufficiale. Male anche negli altri quattro Comuni piccoli dove era in lizza. Altra sentenza dell’urna è la débâcle di Forza Italia: a Bassano si ferma sotto il 5 per cento, in alleanza con il centrodestra, mentre ad Arzignano, con un proprio candidato sindaco, non va oltre il 3 per cento di lista. RITORNI E CONFERME. Il centrosinistra arretra, ma si prende qua e là alcune soddisfazioni: se a Valdagno i conti si faranno tra due settimane, a Dueville Giusy Armiletti si conferma in fascia tricolore, al pari di Piera Campana che a Breganze strappa il mandato-bis per una manciata di voti e dopo un riconteggio delle schede. La tornata amministrativa sorride anche a Diego Marchioro che a Torri di Quartesolo si prende la rivincita e torna sindaco. Tra cavalli di ritorno - il veterano Luigi Tassoni ad Alonte - e conferme - gli inossidabili Giovanni Antonio Gasparini a Salcedo ed Emilio Leoni a Lastebasse, pronti a continuare la vita dei loro regni che dura più o meno da 5 lustri -, le Comunali 2019 hanno sfornato anche alcune sorprese, tra cui il ko di Roberto Andriolo ad Agugliaro: è stato sindaco per 5 mandati, si è arreso per un-voto-uno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Scorzato

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