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Trissino

Inchiesta Pfas
Miteni ha inquinato
75 km quadrati

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La sede della Miteni a Trissino
La sede della Miteni a Trissino
La sede della Miteni a Trissino
La sede della Miteni a Trissino

Non solo le violazioni alla norma ambientale e l'inquinamento, in una zona vastissima (pari a 75 chilometri quadrati) ma anche la bancarotta fraudolenta. La procura ha dato un'accelerata alle inchieste bis e ter su Miteni e le ha chiuse entrambe, contestando reati pesantissimi a otto manager, oltre che alla società stessa.

 

I pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Barbara De Munari hanno infatti firmato nei giorni scorsi l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, che precede l'eventuale richiesta di rinvio a giudizio; il procedimento potrebbe poi confluire in quello, già in udienza preliminare, che vede 13 persone accusate di disastro innominato e avvelenamento delle acque; 226 le parti civili costituite. Un quarto fascicolo è ancora in corso.

 

L'avviso è stato notificato ai vertici di Miteni e Icig, la società tedesco-lussemburghese che controllava la società di Trissino; e poiché i fatti contestati riguardano il periodo fra il 2012 e il novembre 2018, data del fallimento, è esclusa Mitsubishi, responsabile civile invece nel primo processo, quello per l'inquinamento da Pfas.

Diego Neri

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