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Giovane travolto e ucciso prima dell’alba

Il punto di via Gasdotto, nella zona industriale valdagnese, in cui è avvenuto l’incidente ieri mattina.  G.Z.La bicicletta su cui viaggiava Nenad Trujic.  G.Z.
Il punto di via Gasdotto, nella zona industriale valdagnese, in cui è avvenuto l’incidente ieri mattina. G.Z.La bicicletta su cui viaggiava Nenad Trujic. G.Z.
Il punto di via Gasdotto, nella zona industriale valdagnese, in cui è avvenuto l’incidente ieri mattina.  G.Z.La bicicletta su cui viaggiava Nenad Trujic.  G.Z.
Il punto di via Gasdotto, nella zona industriale valdagnese, in cui è avvenuto l’incidente ieri mattina. G.Z.La bicicletta su cui viaggiava Nenad Trujic. G.Z.

Un destino segnato. Diciannove anni fa era stato vittima di un grave incidente mentre era in sella a una bicicletta e se l’era cavata, pur portandone i segni. Ieri non è stato così. Nenad Trujic, 33 anni, originario della Serbia ma da tanti anni in Italia con la sua famiglia, è deceduto dopo essere stato tamponato da un’auto mentre sulla sua mountain bike stava percorrendo via Gasdotto, nella zona industriale di Valdagno, in direzione del centro laniero. Abitava con i genitori in contrada Marcantoni a Piana di Valdagno. Oltre a mamma e papà lascia un fratello e due sorelle gemelle. L’INVESTIMENTO. L’incidente è avvenuto intorno alle 6.15 quando era ancora buio. Nenad Trujic sulla sua bicicletta di colore rosso e giallo con cui era solito spostarsi aveva appena superato un semi-dosso quando, a poche decine di metri dall’azienda Sir, è stato tamponato da una Toyota Aygo condotta da C.R. (rese note solo le iniziali), 59 anni, residente in vallata, che gli è sopraggiunta alle spalle. «Non l’ho visto, me lo sono trovato improvvisamente davanti, non ho avuto nemmeno il tempo di frenare» avrebbe detto l’automobilista agli inquirenti che lo hanno ascoltato dopo l’incidente. Il ciclista è stato dapprima caricato sul cofano dell’auto sbattendo contro il parabrezza e quindi è stato scagliato sull’asfalto dove ha battuto violentemente il capo sul ciglio della carreggiata. Il conducente della Toyota si è immediatamente fermato ed ha allertato i soccorsi. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del Suem 118, e il personale si è adoperato per tenerlo in vita praticandogli manovre rianimatorie per stabilizzarne le condizioni. Caricato sull’autolettiga, è però spirato durante il tragitto verso il pronto soccorso dell’ospedale di Valdagno. IL PRECEDENTE. Nenad Trujic era giunto in Italia più di una ventina di anni fa assieme alla famiglia proveniente dalla Serbia, stabilendosi dapprima a Cereda di Cornedo per poi trasferirsi sulle colline di Piana in località Marcantoni. Nel 2000, sempre mentre era in sella ad una bicicletta, era stato vittima di un incidente stradale che gli aveva provocato una menomazione permanente che lo aveva costretto ad una andatura claudicante. Dopo un lungo iter legale, solo da poco era riuscito ad avere soddisfazione e vedersi riconosciuto il riconoscimento d’invalidità. In passato aveva lavorato in un supermercato di Valdagno ma negli ultimi tempi era in cerca di un’occupazione. Aveva preso l’abitudine di alzarsi presto, al mattino, e di uscire di casa: ieri mattina aveva un appuntamento dal dentista, ma prima di recarsi allo studio probabilmente aveva in programma qualcosa d’altro, vista l’ora in cui era in strada a pedalare. LE INDAGINI. I rilievi dell’incidente sono stati eseguiti dai carabinieri del Radiomobile di Valdagno ai quali spetta l’esatta ricostruzione della dinamica. L’Arma ha potuto contare sulla collaborazione della polizia locale “Valle Agno” che si è occupata di gestire il traffico. La procura apre un’indagine per omicidio stradale. La doppia corsia di via Gasdotto che porta a Valdagno è stata chiusa per circa tre ore per consentire i soccorsi ed i rilievi. I veicoli sono stati deviati sulla provinciale 246 e su via IX Settembre. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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