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Chirurgia decapitata, sale la protesta

L’ospedale San Lorenzo: le schede della Regione prevedono alcuni tagli, ma la città si oppone
L’ospedale San Lorenzo: le schede della Regione prevedono alcuni tagli, ma la città si oppone
L’ospedale San Lorenzo: le schede della Regione prevedono alcuni tagli, ma la città si oppone
L’ospedale San Lorenzo: le schede della Regione prevedono alcuni tagli, ma la città si oppone

«Non abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’ospedale hub di Vicenza, lavoreremo per i prossimi 50 anni con questo schema dove gli ospedali spoke hanno mantenuto e aumentato la loro attività». Il direttore generale dell’Ulss 8 Giovanni Pavesi, ospite del Consiglio comunale di Valdagno, ha parole positive per la realtà cittadina. «Valdagno ha dimensioni di un ospedale al quale non possiamo rinunciare ed è pienamente inserito come ospedale per acuti all’interno della programmazione regionale dell’Ulss 8 berica. Per gli ospedali spoke - prosegue Pavesi - dobbiamo garantire delle attività di base per la popolazione ma riuscire a trovare qualche peculiarità per avere attrattività dall’esterno. Per questo abbiamo portato a Valdagno pezzi di attività della neurochirurgia di Vicenza». Se queste sono le premesse, le attuali schede ospedaliere regionali in discussione in commissione consiliare regionale non sembrano sovrapporsi in pieno alle parole. Il sindaco Giancarlo Acerbi le chiama «incongruenze» e di queste il Consiglio comunale ha dibattuto, alzando garbatamente la voce per difendere il presidio laniero e contestare i tagli prefigurati dalla Regione, tra cui il primariato di chirurgia. «Sono “incongruenze” - afferma Acerbi - visto che i numeri sono a favore di uomini, reparti, gradimento della popolazione e sforzi della sanità veneta di valorizzare e potenziare ad esempio servizi quali la dialisi, il pronto soccorso, le sale operatorie. Dall’altra parte ci siamo trovati con delle schede che presentano molte ombre. Viene tolto il primariato di chirurgia con un reparto che funziona bene e, per inciso, non è un grande risparmio economico per la Regione ma invece è molto disincentivante per i medici ambire a lavorare in un ospedale periferico in un reparto che non ha più il primario. C’è poi la diminuzione di 10 posti letto di ostetricia-ginecologia: non capisco la logica di questa riduzione perché il reparto è molto utilizzato. Altri tagli sono previsti con due posti di terapia intensiva nonostante le sale operatorie siano state valorizzate e si corre il rischio di spostare un paziente intubato: è un controsenso. Altro punto è il reparto di ortopedia che meriterebbe un primariato a tutti gli effetti che non è previsto. Sono cose che abbiamo fatto presente alla Regione e abbiamo avuto qualche rassicurazione. Chiediamo che queste incongruenze vengano risolte». Il direttore generale dell’Ulss 8 Giovanni Pavesi ribatte: «Non è vero che si tagliano i letti, noi stiamo lavorando sull’ospedale di Valdagno con 130 posti letto, le schede nuove ne prevedono 128, c’è una ridistribuzione: letti ad alta intensità assistenziale e chirurgici possono essere sostituiti da letti di assistenza intermedia., di ospedale di comunità e di Urt. Calano quelli di ostetricia ma aumenta l’ortopedia». Ma sulle schede ospedaliere regionali la partita è appena iniziata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Cristina

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