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Valdagno

«Bimbi a testa in giù»
La maestra
torna a processo

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La scuola primaria Manzoni di Valdagno
La scuola primaria Manzoni di Valdagno
La scuola primaria Manzoni di Valdagno
La scuola primaria Manzoni di Valdagno

VALDAGNO. «Mi spiace, ma la sua fama la precede». Emanuela Romana Olga Farina, maestra elementare di 56 anni, è stata accolta così, un paio di anni fa, alla scuola elementare Manzoni di Valdagno dove era arrivata dopo avere chiesto il trasferimento dalla primaria di Ponte dei Nori. Un'esperienza, quella nell'istituto scolastico della frazione di Valdagno, che si era conclusa con un processo a carico della Farina, per abuso di mezzi di correzione; accusa da cui l'insegnante era stata assolta con formula piena perché il fatto non sussiste. 

 

Ma a quanto pare la storia si sta ripetendo. Un'altra volta. Perché ieri, Emanuela Romana Olga Farina, è tornata in aula, davanti al giudice per difendersi da una nuova accusa che poi di fatto è la stessa dell'altra volta: abuso dei mezzi di correzione. L'insegnante, in particolare, è accusata di avere «afferrato per le caviglie due alunni sollevandoli da terra a testa all'ingiù e poi scuotendoli»; un altro invece, stando sempre al capo di imputazione della procura, sarebbe stato afferrato per il collo e, dopo essere stato steso su un banco, la maestra gli avrebbe puntato contro una sedia. I due episodi, tutti da dimostrare nel corso del processo che si è aperto ieri mattina, sarebbero avvenuti il 5 maggio di due anni fa.

 

Ieri, in aula, sono stati ascolti di primi testimoni: le mamme dei tre ragazzini al centro dei casi contestati; la psicologa in servizio alla Manzoni e una delle dirigenti dell'istituto scolastico elementare. Mentre i genitori avrebbero ribadito le accuse mosse dai racconti dei loro figli; la psicologa avrebbe spiegato di non poter confermare tali versioni visto che non aveva ascoltato i bambini. Insomma, come nella precedente occasione, pure stavolta pare essere di fronte a una vicenda piuttosto controversa dove non sarà certo semplice dimostrare la solidità dell'impianto accusatorio.

 

«Naturalmente respingiamo con decisione tutti gli addebiti che ci vengono contestati - spiega perentorio l'avvocato Antonio Marchesini, difensore della maestra Farina -. La cosa certa è che sin dal primo giorno in cui la mia assistita ha preso l'incarico nella nuova scuola i genitori si sono immediatamente lamentati dicendo che "la Farina non la volevano".  Però certe accuse sono davvero inverosimili e noi lo proveremo».

 

Ieri mattina, dopo avere ascoltato i primi testimoni, il giudice ha disposto il rinvio del dibattimento alla prossima udienza che si terrà a novembre. 

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