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Salvato da overdose, Sos eroina tra i minori

Il kit necessario per iniettarsi la “dose” di eroina. ARCHIVIO
Il kit necessario per iniettarsi la “dose” di eroina. ARCHIVIO
Il kit necessario per iniettarsi la “dose” di eroina. ARCHIVIO
Il kit necessario per iniettarsi la “dose” di eroina. ARCHIVIO

Un altro caso di overdose a Thiene, ma l’immediato intervento dei familiari ha permesso di salvare la vita ad un 23enne che abita nel quartiere della Conca. Ora il giovane, che era stato trovato in casa, privo di sensi, per overdose da eroina, è sotto osservazione all’ospedale Alto Vicentino, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Il fatto desta clamore perché è accaduto esattamente 24 ore dopo il decesso, per arresto cardiocircolatorio attribuito all’uso di sostanze stupefacenti, di Andrea Bianchini, 50 anni, anche lui di Thiene. L’uomo è stato colto da malore mentre percorreva via dell’Industria. Ha avuto appena il tempo di accostare l’autro in una piazzola, prima di perdere conoscenza e a nulla sono serviti tutti i tentativi di soccorrerlo messi in atto dal personale del Suem, chiamato da un automobilista di passaggio. Nell’auto sono state trovate delle siringhe, fra cui una contenente ancora tracce di sostanza, per cui gli accertamenti dei carabinieri sono andati subito in quell’unica direzioni. Che si tratti di una tragica fatalità, o di una partita di droga tagliata male, che sta circolando in questo periodo e potrebbe mettere in pericolo altre vite, è ancora tutto da verificare. Quel che è certo è che, contrariamente a quanto si tendeva a pensare, l’uso di eroina è ancora tristemente diffuso. Anzi: «Cresce il numero di minori che accedono al servizio dopo aver fatto uso di eroina» conferma Lorena Bergozza, psicoterapeuta del Ser.D di Thiene. I numeri parlano da soli: le persone prese in carico dal servizio nel 2018 sono state 861, nel 2019 si sono aggiunti 22 nuovi utenti. L’anno scorso, su 52 nuove richiesta di aiuto, undici erano minorenni. «Si abbassa sempre di più l’età in cui i ragazzi cominciano a sperimentare il fumo - conferma Bergozza - parliamo di 13/14 anni, e il resto anticipa di conseguenza: abbiamo alcuni casi di dipendenza da eroina che si sono manifestati già a 16/17 anni». Nonostante la diffusione dell’hashish e di molte sostanze chimiche «l’eroina rimane quindi la regina delle sostanze» come spiega la psicologa, che precisa: «Oggi è molto più facile reperirla, costa poco, ma proprio per questo si espone al rischio dei tagli fatti male che anche recentemente hanno causato grosse infezioni a livello cardiaco». Il grande inganno di questi tempi è però un altro: «Si tende a considerare tossico chi si fa in vena - spiega Bergozza - e il fatto che la tendenza sia quella si assumere l’eroina in altro modo, fa ritenere che possa essere meno pericolosa e le persone pensano di essere meno dipendenti: niente di più sbagliato». L’età più a rischio per entrare in contatto con il mercato degli stupefacenti rimane l’adolescenza. Difficilmente, passati i 20 anni, una persona può cominciare a fare uso di droga. Può accadere invece che, persone dal passato difficile, intraprendano un percorso di disintossicazione e, se dovessero ricaderci, sono più esposte, proprio perché erano pulite, ma più debilitate rispetto ad altri. Sicuramente conflitti familiari, una personale fragilità e magari un carattere trasgressivo possono portare a cercare un benessere che arriva in maniera veloce, ma può portare ad una strada senza ritorno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marialuisa Duso

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