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Il Grappa come l’Everest Gregory sfida se stesso

Gregory Dal Santo deve salutare la corsa ma si rifà con la bici. CH.FER.
Gregory Dal Santo deve salutare la corsa ma si rifà con la bici. CH.FER.
Gregory Dal Santo deve salutare la corsa ma si rifà con la bici. CH.FER.
Gregory Dal Santo deve salutare la corsa ma si rifà con la bici. CH.FER.

«Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri, ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre». Questo diceva il re delle Alpi, Walter Bonatti. E questo è lo spirito che accompagnerà Gregory Dal Santo, pronto a vivere un’impresa speciale in sella alla sua bici. EVERESTING. Il 7 settembre, il thienese, classe 1984, proverà ad entrare nella hall of fame mondiale tra i migliori scalatori che sono riusciti nella difficile sfida dell’Everesting. Una sfida fisica e mentale che prevede di percorrere in bicicletta un tratto a propria scelta raggiungendo, in una sola volta e sulla stessa strada, la quota di 8848 metri di dislivello, cioè l’altezza dell’Everest, la vetta più alta del continente asiatico e della terra. «Nato in Australia da un gruppo di amici, l’Everesting è noto anche in Italia – racconta Dal Santo, artigiano proprietario dell’azienda Gds –. Da tempo conoscevo questa prova che affronto come una sfida con me stesso». LA STORIA. Da sempre amante della montagna, scopre la passione per la corsa durante una sfida tra amici percorrendo la Transcivetta, storica gara di coppia su un percorso di oltre 20 chilometri. «Sono entrato in una squadra di trail running (corsa a piedi in ambienti naturali) e da due anni faccio parte dei Summano Cobras. Facendo la Cortina Trail, però, sono caduto rompendomi il menisco e da qui il calvario». Dopo l’operazione del 2018, infatti, e una nuova corsa a Tenerife, a gennaio si è sottoposto ad un nuovo intervento. «Ci sono stati dei problemi, la gamba aveva cominciato a gonfiarsi. Ancora oggi ho dei gonfiori e il ginocchio molto debole: per il momento mi hanno vietato di correre, ma posso andare in bici, sport che pratico da oltre quindici anni. Ora devo recuperare la muscolatura e superare il blocco mentale che ho dopo l’operazione. Devo provarci: ho il supporto di sponsor e amici che spero mi seguano anche in salita. Ho deciso di fare l’Everesting due settimane fa. Sembra semplice, ma non lo è». IL PERCORSO. «Per l’impresa, ho deciso di percorrere per sei volte il Monte Grappa perché ritengo sia una tra le montagne più importanti delle nostre zone e tra le più belle a livello paesaggistico. Durante l’estate farò degli allenamenti e deciderò se percorrere la strada Generale Giardino di Romano d’Ezzelino (29 km di salita e altrettanti di discesa) o la salita del Semonzo (più ripida ed esposta al sole). Anche se più lunga di 42 km, penso opterò per la prima anche perché potrei fissare la base nello spiazzo di Santa Felicita». Partenza fissata da Bassano, ci vorranno minimo tredici ore per raggiungere l’altezza. «Non ci sono limiti di tempo, ma l’idea è quella di partire a mezzanotte e concludere nel pomeriggio». Tre le regole da rispettare. «Tracciare il percorso tramite gps, non dormire e fermarsi al massimo quindici minuti tra una salita e l’altra. Il 5 settembre, è il mio compleanno: spero di fare doppia festa». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiara Ferrante

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