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Differenziata al 65%, città maglia nera

I cassonetti per la raccolta differenziata: in città ci sono 80 isole ecologiche. STUDIOSTELLA-CISCATO
I cassonetti per la raccolta differenziata: in città ci sono 80 isole ecologiche. STUDIOSTELLA-CISCATO
I cassonetti per la raccolta differenziata: in città ci sono 80 isole ecologiche. STUDIOSTELLA-CISCATO
I cassonetti per la raccolta differenziata: in città ci sono 80 isole ecologiche. STUDIOSTELLA-CISCATO

Maglia nera al Comune di Thiene per la raccolta differenziata. A fronte di un trend provinciale in netto miglioramento, in città la raccolta differenziata non ingrana, segnando un insignificante miglioramento dello 0,1% nell’ultimo triennio. È il dato peggiore tra i centri con più di 10 mila abitanti. A parlare sono i dati di Arpav relativi al 2018, snocciolati dal consigliere del M5S Abramo Tognato che punta il dito contro i cassonetti. Quattro anni fa Thiene ha optato per le isole ecologiche con i diversi contenitori - secco, umido, carta, multimateriale e vetro - mandando in pensione il “porta a porta”, sistema di raccolta che invece è stato implementato dalla vicina Schio, passata dal 66,2% di raccolta differenziata del 2015 al 74,6% del 2018, con un aumento dell’8,4%. «Il risultato è eloquente - denuncia Tognato - l’incremento di raccolta ottenuto in un Comune come Schio è in linea con la crescita generale provinciale, anzi si spinge oltre, segnando un percorso chiaro verso la soglia del 76% prevista dalla Regione per il 2020. Il dato di Thiene invece è totalmente diverso, non peggiorativo, ma nemmeno coerente con la crescita provinciale. Qual è la differenza? Di certo la strategia che le amministrazioni hanno attuato negli ultimi quattro anni. Se il servizio è gestito dalla stessa società (Alto Vicentino Ambiente), ci sono due modalità di raccolta opposte che, evidentemente, danno risultati molto differenti». «È vero che siamo fermi al 65% - ammette Andrea Zorzan, assessore all’ambiente - ma ricordo che si tratta della stessa percentuale che avevamo con il sistema “porta a porta”. Ciò significa che Thiene non è migliorata in questi quattro anni, ma nemmeno peggiorata, anzi sono molti i Comuni della Provincia che stanno prendendo ad esempio il nostro sistema e che stanno ragionando sulle campane. A suo tempo abbiamo fatto una scelta ben precisa: quella di offrire un servizio migliore ai nostri cittadini, che non devono tenersi in casa i rifiuti anche per due settimane come accade nei comuni che hanno puntato sul porta a porta». «Il sistema per noi funziona, al di là delle percentuali - evidenzia Zorzan -, perché il vero parametro che certifica la correttezza della raccolta è la qualità del materiale che inviamo ai consorzi di riciclo. Siamo consapevoli che la strada da fare è molta. Per questo stiamo pensando ad alcune soluzioni che potrebbero migliorare il sistema, aumentando il senso di responsabilità dei cittadini. Vorremmo dotare gli utenti di una chiavetta identificativa per aprire i cassonetti, in modo che solo i residenti possano gettare i rifiuti nei contenitori evitando conferimenti impropri. E poi vogliamo incentivare la raccolta negli ecocentri comunali perché spesso vediamo rifiuti ingombranti abbandonati nelle isole ecologiche. Abbiamo il progetto di realizzare un unico ecocentro tecnologicamente avanzato e collocato in una posizione facilmente raggiungibile». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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