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Biotestamento, perfetto sconosciuto

Il testamento biologico è ancora poco conosciuto a due anni dall’approvazione della legge
Il testamento biologico è ancora poco conosciuto a due anni dall’approvazione della legge
Il testamento biologico è ancora poco conosciuto a due anni dall’approvazione della legge
Il testamento biologico è ancora poco conosciuto a due anni dall’approvazione della legge

A due anni di distanza dall'entrata in vigore della legge che consente ad ogni cittadino di esprimere in anticipo quali trattamenti medici ricevere nel caso di gravi malattie, sono ancora poche le persone che hanno depositato in Comune a Thiene i propri testamenti biologici. Per la precisione, 47 sono state le Dat - Disposizioni anticipate di trattamento - registrate all'ufficio di stato civile di Thiene nel 2018, mentre da inizio anno ne sono state sottoscritte 53. Una diffidenza che in realtà accomuna un po' tutti i Comuni - basti pensare che a Bassano, dove i residenti sono 43 mila contro i 25 mila di Thiene, il numero di Dat depositati in municipio raggiunge appena quota 150 - e che per essere sconfitta ha bisogno di cittadini informati. Per questo motivo l’assessorato al sociale di Thiene, in collaborazione con l'Ulss 7 e l’Ordine dei notai, ha deciso di promuovere un incontro pubblico gratuito dal titolo “La legge sul Biotestamento: nuovi strumenti di scelta in campo sanitario”, in programma mercoledì 4 dicembre alle 20.30 in Auditorium Fonato. Ad illustrare la legge 219 del 2017 che disciplina il consenso informato e le Dat saranno Gio Batta Gottardi, presidente del Comitato di Etica per la pratica clinica dell’Ulss 7 e Anna Maria Fiengo, notaio di Thiene, Distretto di Vicenza e Bassano. «È importante conoscere le opportunità offerte da questa legge molto attesa ma altrettanto difficile da comprendere - ha spiegato l'assessore Anna Maria Savio - L’incontro pubblico vuole permettere ai cittadini di approfondire questa materia così delicata che coinvolge tutte le persone, a partire dai 18 anni, e che riguarda la salvaguardia della propria dignità e salute». Il testamento biologico dà infatti ai maggiorenni la possibilità di esprimere le propria volontà in materia di trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali, e può essere sottoscritto dal notaio o registrato in Comune. «In questi due anni ho redatto sette Dat - ha detto il notaio Fiengo - con una prevalenza di donne, probabilmente più abituate degli uomini a gestire la malattia. Generalmente ci vogliono due o tre colloqui per poter definire i contenuti del testamento biologico, che deve essere calibrato sulla persona e sulle sue esigenze e convinzioni. Se il disponente non è in grado di firmare, la legge notarile prevede la possibilità di stipulare l'atto in presenza di due testimoni o attraverso una videoregistrazione o altro dispositivo che consenta di comunicare». Le Dat possono essere registrate direttamente nel Comune di residenza. «I cittadini che si rivolgono all'ufficiale di Stato - ha sottolineato il dottor Gottardi - di solito hanno vissuto un dramma familiare e ne sono stati segnati profondamente. Il testamento biologico ha a che fare con l’autonomia, un bene assoluto e privato che va difeso da tutti. Nel corso dell’incontro cercheremo di far capire alle persone che chiunque ha l’esperienza e la competenza per sapere come agire bene nei momenti critici, come ad esempio nel caso del fine vita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall'Igna

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