<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Schio

Stormo di grifoni
fa il nido
sul Novegno

Un primo piano del grifone che ha trovato casa in val Leogra
Un primo piano del grifone che ha trovato casa in val Leogra
Un primo piano del grifone che ha trovato casa in val Leogra
Un primo piano del grifone che ha trovato casa in val Leogra

SCHIO. Avere una quindicina di avvoltoi che volteggia sulla propria testa potrebbe non essere un buon segno. Ma se non si è in mezzo al deserto senza scorte d'acqua o in pericolo di vita, bensì a passeggio poco distanti dalla vetta del monte Novegno, la visione assume i contorni di un vero e proprio spettacolo.

Lo stormo di grifoni immortalato lo scorso martedì da Gino Valle ed Elena Saccani, due escursionisti partiti da San Rocco di Tretto a Schio, infatti, è una rarità a queste latitudini. A maggior ragione se si pensa che in Sardegna, nei primi mesi di quest'anno, alcuni esemplari di grifone sono stati importati dalla Spagna per “rimpolpare” la popolazione di una specie che potrebbe rischiare di scomparire lentamente senza un “aiutino”.

 

Come possono essere arrivati fino al Novegno, prova a spiegarlo il medico degli Ambulatori veterinari associati di Thiene e Schio, Massimo Nicolussi: «L'avvoltoio Grifone è presente all'interno della riserva naturale del monte Cornino in Friuli, perché lì ci sono anche dei carnai. C'è un vero e proprio parco naturale con una zona recintata dove, in collaborazione con l'Asl, è stata stabilita una piattaforma in cui vengono portate delle carcasse di animali che, una volta entrate nei macelli, magari non sono di prima qualità. Penso, per esempio, agli scarti che non vengono impiegati per la produzione del prosciutto di San Daniele. In un luogo del genere, i grifoni possono nidificare».

 

Ma se il nido si trova a circa 200 chilometri da Schio, è possibile che siano arrivati qui? «Questi rapaci sfruttano le correnti calde ascensionali e sono dei veleggiatori – spiega Nicolussi-. Quindi possono percorrere anche migliaia di chilometri sfruttando questa tecnica. Tra l'altro, la colonia friulana di grifoni può sfruttare degli “scambi” anche con esemplari che provengono dal un'altra colonia, in Croazia».

 

Ci sono stati altri avvistamenti? «Tre anni fa, sul tetto di un'abitazione, è stato segnalato un esemplare a Vivaro di Dueville. È sicuramente curioso che ce ne siano così tanti».

Per il momento, con un unico avvistamento, seppur così inusuale, è prematuro avanzare qualsiasi tipo di ipotesi. Presto per capire se ci sia la possibilità che una colonia di grifoni abbia deciso di stabilirsi sul Novegno eleggendolo a casa e che invece non fosse solo di passaggio durante uno spostamento tra un carnaio ed un altro. Resta in ogni caso l'aspetto confortante che una specie potenzialmente in pericolo e che ha bisogno della mano dell'uomo e di riserve naturali per sperare in un futuro si presenti numerosa in una nuova zona. 

Karl ZIlliken

Suggerimenti