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«Noi sindaci sentinelle dell’ospedale»

La protesta dei sindaci dell’Alto Vicentino, prologo alla nascita della commissione. ARCHIVIO
La protesta dei sindaci dell’Alto Vicentino, prologo alla nascita della commissione. ARCHIVIO
La protesta dei sindaci dell’Alto Vicentino, prologo alla nascita della commissione. ARCHIVIO
La protesta dei sindaci dell’Alto Vicentino, prologo alla nascita della commissione. ARCHIVIO

Carenza di medici, turn over a fronte dei pensionamenti, liste d’attesa troppo lunghe. Sono solo alcuni dei temi sui quali sta lavorando il tavolo sull’ospedale di Santorso nato all’interno del distretto Alto Vicentino della conferenza dei sindaci dell’Ulss 7. Il gruppo di lavoro rappresenta una commissione nata per approfondire i temi legati al nosocomio e ora sta analizzando le schede ospedaliere proposte dalla Regione. Composto dal coordinatore Franco Balzi, sindaco di Santorso e presidente del distretto Alto Vicentino, dai sindaci di Villaverla Ruggero Gonzo, di Lugo Loris Dalla Costa, di Piovene Erminio Masero, di Schio Valter Orsi e dall’assessore al sociale di Valli del Pasubio Fabiola Pozzer, il tavolo si è già riunito due volte e una nuova assemblea è in programma martedì. La prima esigenza è raccogliere informazioni puntuali in merito ai numeri e alle dinamiche interne all’ospedale, al netto di voci o fake news che possono arrivare dal territorio. Lo stesso territorio al quale i sindaci, attraverso questo strumento, vogliono dare risposte precise, ponendosi come diritto e dovere la tutela della salute. L’esperienza vede come prologo l’assemblea dei sindaci dell’Ulss 7 di inizio agosto, quando 17 dell’Alto Vicentino uscirono dall’aula, facendo venir meno il numero legale per la seduta. La riunione era stata convocata per discutere e dare il via libera alle nuove schede. Secondo i 17 sindaci dissidenti, serviva più tempo per analizzare i documenti: di qui la protesta e l’abbandono della riunione. È stata la volontà di essere più incisivi sui problemi sanitari a fare da spinta per la costituzione del tavolo sull’ospedale. Pur consapevoli che il parere dei sindaci non potrà essere vincolante. «Vorremmo dire ad alta voce quello che pensiamo delle schede ospedaliere – spiega Balzi -. Dai segnali che ci arrivano, emerge come il nostro parere non sarà vincolante. In effetti, questo dice la normativa, ma suona come uno svuotamento del nostro ruolo, mentre noi pensiamo di avere il diritto e il dovere di poter dire la nostra opinione sulla salute dei cittadini». L’ospedale di Santorso resta così in primo piano nell’agenda dei primi cittadini. Tra le criticità che affliggono il nosocomio Alto Vicentino, sotto la lente dei sindaci sono finiti la carenza di personale, soprattutto nel reparto di ortopedia, la situazione al pronto soccorso, il cronico problema delle lunghe liste d’attesa, il previsto pensionamento di un numero importante di primari, nei prossimi mesi. I sindaci vogliono sapere con precisione i numeri e le dinamiche sottesi ai problemi, per poi dare vita, nel rispetto dei ruoli, a percorsi verso una risoluzione. E non si parli di chiusura. «L’ospedale di Santorso era un’eccellenza per i suoi servizi e i suoi medici e per merito di quest’ultimi questa qualità continua ad essere valida – continua Balzi -. Stiamo però assistendo ad un processo che vogliamo invertire. Si tratta di una struttura nuova, che potrà aver avuto dei problemi di avvio, ma che può rappresentare una risorsa preziosa. Per un’area così vasta, è necessaria la presenza dell’ospedale. Noi vogliamo valorizzarlo, non certo chiuderlo o farlo solo sopravvivere». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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