<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Lavori in radiologia Arriva la risonanza supertecnologica

Il rimorchio con la risonanza magnetica in funzione in questo periodo all’ospedale di Santorso. CAROLLO
Il rimorchio con la risonanza magnetica in funzione in questo periodo all’ospedale di Santorso. CAROLLO
Il rimorchio con la risonanza magnetica in funzione in questo periodo all’ospedale di Santorso. CAROLLO
Il rimorchio con la risonanza magnetica in funzione in questo periodo all’ospedale di Santorso. CAROLLO

Una maggior qualità dell’immagine che consentirà indagini diagnostiche più accurate e precise. È una delle caratteristiche della nuova apparecchiatura per la risonanza magnetica in arrivo all’ospedale di Santorso che, secondo le previsioni dell’Ulss, sarà in funzione a fine ottobre. Il reparto di radiologia del nosocomio Alto Vicentino presto potrà dunque contare su una macchina di ultima generazione, da 1,5 tesla, dotata di un nuovo software che permette di analizzare tratti di tessuti più sottili e di eseguire mappature con maggior precisione grazie a immagini di qualità superiore. Il macchinario all’avanguardia, dal costo di oltre 950 mila euro, è attualmente in fase di installazione e, entro poco più di un mese, potrà essere a disposizione di tutti i pazienti ricoverati o che dovranno accedere all’ospedale per visite ed analisi diagnostiche. Nel frattempo, la vecchia apparecchiatura è già stata smontata per consentire la delicata fase di allestimento della nuova macchina: per il suo spostamento, viste le dimensioni, è stato necessario abbattere un muro in cartongesso, realizzato in questo materiale proprio in vista di eventuali cambi delle dotazioni tecnologiche: una scelta fatta per minimizzare tempi e costi dell’Ulss 7 Pedemontana. In ogni caso, nel periodo che precede l’attivazione della nuova apparecchiatura, gli utenti possono continuare a sottoporsi agli esami per i quali è previsto l’utilizzo di questo tipo di dispositivo. La risonanza magnetica continua infatti ad essere garantita, all’ospedale di Santorso, grazie al dislocamento di una unità mobile: quest’ultima è collocata sul rimorchio di un camion, collegato all’ospedale in modo ermetico, in modo da evitare disagi per i pazienti e anche per chi deve sottoporsi agli accertamenti. «È stato assicurato un percorso senza soluzione di continuità rispetto alla struttura – spiega la dottoressa Milvia Marchiori, direttrice dell’ospedale Alto Vicentino -, quindi il paziente non deve uscire all’esterno per fruire dell’apparecchiatura». «Il camion è inoltre dotato - precisa il dirigente medico - di un sistema di sollevamento che consente di spostare in piena sicurezza i pazienti allettati». Provvisoriamente, in conseguenza alla nuova configurazione, sono stati rivisti tutti i percorsi, sia per gli utenti esterni che per i pazienti ricoverati nel nosocomio. «Un lavoro non indifferente per una struttura complessa come un ospedale, come si può immaginare – sono ancora le parole della dottoressa Marchiori -. Il risultato però è stato raggiunto perché abbiamo continuato, e continueremo a svolgere gli esami ai ritmi abituali, senza interrompere mai l’ttività. E, considerando che lo scorso anno a Santorso abbiamo svolto 11 mila risonanze, si capisce tutta la delicatezza di questo intervento». Nessuno stop agli esami diagnostici, dunque, grazie ad una unità mobile che garantisce gli accertamenti e le verifiche da parte dei medici in piena sicurezza, nell’attesa dell’installazione del nuovo macchinario. Quest’ultimo rientra in un piano di investimenti e acquisti negli ospedali veneti per un totale di 73 milioni 600 mila euro varato l’anno scorso dalla giunta regionale del Veneto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

Suggerimenti