<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Faber box è una realtà «Ma vogliamo più ore»

Chiara Sabino e Elisabetta Romagna al Faber box.  K.Z.Il bar affollato del centro servizi del Campus.  K.Z.
Chiara Sabino e Elisabetta Romagna al Faber box. K.Z.Il bar affollato del centro servizi del Campus. K.Z.
Chiara Sabino e Elisabetta Romagna al Faber box.  K.Z.Il bar affollato del centro servizi del Campus.  K.Z.
Chiara Sabino e Elisabetta Romagna al Faber box. K.Z.Il bar affollato del centro servizi del Campus. K.Z.

Il Faber Box è come gli adolescenti che lo frequentano: tanti vorrebbero decidere del suo futuro ma lui ha già le idee chiare. Una giornata nel nuovo centro servizi del “campus” di via Tito Livio, voluto dall’amministrazione Dalla Via ma realizzato da quella in carica, lascia la sensazione che ci sia sempre stato. Quattro piani che vivono, con ritmi differenti, dalle 7 del mattino alle 19. Il primo a svegliarsi è il piano terra, con lo “Schio campus bistrot” che si popola dalle 7.45 per le colazioni prima della campanella. Poi è un viavai di professori che scelgono il bar per meeting ma anche studenti. In orario di lezione? Gli universitari cercando sempre spazi per studiare. Poi c’è chi entra più tardi o esce prima. Proprio gli universitari chiedono orari più ampi: «Aprire le aule studio la mattina e chiudere più tardi la sera sarebbe l'ideale – spiegano Ivan Zecchinato e Giorge Apetrei- Al bar metà del tempo lo passi a parlare. Le aule studio sono belle e tranquille». Anche Chiara Sabino e Elisabetta Romagna fanno eco: «Ci piacerebbero orari più ampi almeno al mattino». Lisa Passarella e Emma Dellai, studentesse del Liceo economico-sociale, cambiano prospettiva: «Studiando qui ci relazioniamo in maniera diversa con ragazzi di altre scuole, non è come la biblioteca. C'è qualcosa di innovativo a Schio». Dalle 12.45, il Faber Box cambia volto: gli studenti sono un fiume in piena. Salgono al 1°piano o al 4°, nell'aula studio o nella “break box”, e prendono posto per lo studio. Poi, scendono al bistrot dove trovano un menù studiato da nutrizionisti e erogato da distributori automatici, con un sistema di pagamento anche online, tramite l'apposita app. Per scaldare il tutto, ci sono i forni a microonde. Mentre le aule studio si riempiono, gli studenti del Tron salgono al quarto piano nella “Billiard box” per la lezione di matematica applicata. Lì c'è anche uno spazio per le mostre. Giù al “Meeting box” c'è un incontro; al terzo piano c'è l'ufficio politiche giovanili, al quarto l'Informagiovani, ma anche uno spazio per la recitazione e la sala prove. Per “riempire” di contenuti il Faber Box restano 4 “Learning box” al 3° piano ed un'aula informatica. Come molti dei “suoi” adolescenti, il Faber Box ha le idee chiare sul futuro, ma qualche consiglio può farlo arrivare più lontano. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

Suggerimenti