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VALTER ORSI

I primi 100 giorni
del sindaco Orsi

«Per la Provincia sto solo dando il mio contributo. Non mi interessa palazzo Nievo. Che soddisfazione la biblioteca aperta in agosto»
Il sindaco Valter Orsi nel suo ufficio a palazzo Garbin. FOTO DONOVAN CISCATO
Il sindaco Valter Orsi nel suo ufficio a palazzo Garbin. FOTO DONOVAN CISCATO
Il sindaco Valter Orsi nel suo ufficio a palazzo Garbin. FOTO DONOVAN CISCATO
Il sindaco Valter Orsi nel suo ufficio a palazzo Garbin. FOTO DONOVAN CISCATO

SCHIO. I primi 100 giorni da sindaco per Valter Orsi. E il primo bilancio di tre mesi di passione.
Sindaco, ci regali un'emozione sincera che l'ha colpita..
«Il primo matrimonio celebrato. Lo sposo è un mio amico ed ovviamente, quando fissò la data, non poteva sapere che mi avrebbe trovato davanti».
Quante coppie ha unito in matrimonio?
«Quattro, perchè me l'hanno richiesto espressamente. Molti altri sono stati officiati dagli assessori».
Par di capire che le unioni civili siano numerose..
«Forse a causa del periodo estivo ma direi proprio di sì. Sto facendo concorrenza ai parroci».
C'è l'emergenza nomadi e lei si presenta. La chiamano per i troppi immigrati che sostano fuori dalle ecostazioni e lei si catapulta. Le piace essere presente?
«Lo ritengo essenziale. Le istituzioni devono stare in mezzo alla gente».
Com'è la sua giornata?
«Alle 7,30 sono attivo e dall'ufficio me ne vado alle 23,30. Sempre in trincea».
Fatti quattro conti, sono 16 ore. Come pensa di potersi occupare anche della Provincia?
«Chiariamo subito: non sto puntando a palazzo Nievo. Siccome diventerà una conferenza dei sindaci, sto dando il mio contributo. Alla fine i partiti strutturati appoggeranno un candidato forte».
Sarà Variati?
«Penso di sì. Poi è al secondo mandato ed avrà meno difficoltà con il doppio incarico».
Tornando a Schio, quali sono state le maggiori difficoltà?
«A maggio il patto di stabilità era già stato sforato, causa troppi nastri tagliati, così la spesa corrente è stata congelata».
Poi sono arrivate le bombe d'acqua a battezzarla.
«Ne avrei fatto a meno. I danni, fra patrimonio pubblico e privato, sono di 5,5 milioni di euro. Attendiamo il riconoscimento dello stato di calamità ma a preoccuparci sono i privati, vogliamo fare qualcosa per loro. Cosa, lo decideremo».
Come hanno risposto i dipendenti comunali al cambio di timoniere?
«Benissimo. Ho trovato professionalità straordinarie. E col maltempo tutto ha funzionato. Abbiamo una Protezione civile eccezionale».
Questi i momenti duri. E le soddisfazioni?
«Intanto abbiamo tenuta aperta la biblioteca civica per tutto agosto. Non era mai successo e gli utenti hanno apprezzato. E poi il lavoro...»
Ci pare sia un suo chiodo fisso. Che novità ci sono?
«Stiamo spingendo il tirocinio retribuito per 110 disoccupati della Provincia. A Schio abbiamo già 13 adesioni e un inserimento lavorativo. E questo è uno solo dei contesti in cui stiamo operando per dare una svolta all'economia locale.
Gli altri quali sono?
«La pressione fiscale. È esagerata in città, lo dicono i numeri. La abbasseremo. Intanto dal 2015 toglieremo l'imposta di soggiorno».
E l'auto blu?
«Qualcuno ha sostenuto che non esisteva ma l'abbiamo venduta. Quindi c'era...».
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Mauro Sartori

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