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Coltellate in Castello, la gang colpisce ancora

Sotto una panchina del Castello i carabinieri hanno trovato il coltello insanguinato.  FOTO DONOVAN CISCATO
Sotto una panchina del Castello i carabinieri hanno trovato il coltello insanguinato. FOTO DONOVAN CISCATO
Sotto una panchina del Castello i carabinieri hanno trovato il coltello insanguinato.  FOTO DONOVAN CISCATO
Sotto una panchina del Castello i carabinieri hanno trovato il coltello insanguinato. FOTO DONOVAN CISCATO

Ancora una sigaretta negata, ancora coltelli che fendono l’aria e si conficcano nella carne. Una rissa ieri in via Petitti di Roreto, sotto al Castello, finisce nel sangue. Due giovani con ferite in ospedale e tre, fra cui un minore, denunciati per rissa e porto abusivo d’armi. LA RISSA. Secondo le prime ricostruzioni la rissa scatta verso l’una di notte. Un gruppetto di cinque o sei giovani, fra cui alcuni componenti delle gang che imperversano in piazza Falcone eBorsellino, probabilmente “in trasferta” a causa dei divieti là scattati sull’uso di casse acustiche e bottiglie e bicchieri di vetro, avvicinano un ventenne rumeno e gli chiedono una sigaretta. Dal diverbio iniziale nasce una colluttazione e vengono estratti due coltelli. Il rumeno viene colpito alle braccia e ai fianchi. Perde diverso sangue ma le ferite risulteranno lievi. Non contenti, i teppisti spostano la loro attenzione su un altro ventenne, scledense, residente in centro storico. Per lui niente lame: se la cava, si fa per dire, con una gragnuola di pugni. Entrambi finiscono soccorsi dalle ambulanze del Suem e portati all’ospedale di Santorso dove saranno medicati e rilasciati con prognosi di una decina di giorni a testa. I CONTROLLI. Sul posto arrivano una pattuglia del radiomobile di Schio e in appoggio una della Compagnia di Thiene e persino una della Guardia di finanza. Il luogo viene accerchiato e, dopo aver raccolto le testimonianze degli aggrediti, scattano le indagini. Perché nel frattempo la gan si è separata per rendere più difficili le identificazioni. Vengono ritrovati due coltelli, uno lordato di sangue e nascosto sotto una panchina. Alla fine verranno denunciati in tre per rissa , lesioni e porto abusivo d’armi. Si tratta di tre giovani di 17, 18 e 20 anni di nazionalità marocchina, moldava e italiana. C’è dunque anche un minore fra quelli ritenuti colpevoli dell’aggressione. I carabinieri si ritrovano davanti una banda di giovani che non ha lesinato con l’alcol ed è particolarmente su di giri. Fra quelli identificati poi nella piazza adiacente, c’è anche Othmane Alouani, arrestato sabato notte per l’accoltellamento in piazza Falcone e lunedì condannato ad otto mesi grazie al patteggiamento e al fatto che risulta incensurato (ma su di lui pendono accuse di rapina e spaccio di droga che lo porteranno nuovamente a giudizio). I compagni di baldoria assicurano i militari che Othmane, con la rissa di via Petitti di Roreto, non c’entra nulla e così nei suoi confronti non vengono presi provvedimenti. E pensare che il sindaco Valter Orsi ha chiesto al questore il foglio di via per lui dopo quanto accaduto nei giorni scorsi. In teoria risiede a Thiene ma a casa non ci torna, come ha riferito al giudice in tribunale esortandolo a non concedergli i domiciliari. È a piede libero invece. Ed oggi si riaprirà il dibattito sulla pericolosità di queste gang: sono tre ma agiscono in sinergia fra loro. Si conoscono tutti e sono diventati i padroni della piazza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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