<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Picchia la moglie, molesta la figliastra

La sala protetta per l’ascolto dei bambini in tribunale. ARCHIVIO
La sala protetta per l’ascolto dei bambini in tribunale. ARCHIVIO
La sala protetta per l’ascolto dei bambini in tribunale. ARCHIVIO
La sala protetta per l’ascolto dei bambini in tribunale. ARCHIVIO

Una vicenda drammatica. È quella su cui il procuratore capo Antonino Cappelleri ha ordinato di far luce, dopo la denuncia presentata da una mamma indiana di 33 anni ai carabinieri di Montebello. Suo marito, S. S., 36 anni, residente a Gambellara (le iniziali sono a tutela della figlia minorenne, altrimenti riconoscibile), oltre a renderle la vita impossibile, picchiandola, offendendola e minacciandola, se la sarebbe presa anche con la figlioletta di 9 anni, che lei aveva avuto da una precedente relazione; e l’avrebbe molestata sessualmente. Per questo l’asiatico è stato iscritto sul registro degli indagati con le ipotesi di maltrattamenti in famiglia, minacce, lesioni e violenza sessuale con una minore di 10 anni. La mamma si era recata in caserma disperata, trovando subito ascolto da parte dei militari della stazione. Dai primi loro riscontri, la famiglia abita in un tugurio, in pessime condizioni igienico-sanitarie, in cui risiedono abusivamente, perché non gli indiani hanno pagato il mutuo e sono stati sfrattati. Da quanto riferito dalla presunta vittima, il fatto più grave sarebbe avvenuto qualche settimana fa e sarebbe accaduto a Montebello. Suo marito avrebbe accompagnato ad un centro estivo la figlioletta più piccola; al rientro a casa con quella più grande, di 9 anni, l’avrebbe molestata. L’avrebbe infatti costretta ad appartarsi con lui dietro ad alcuni cespugli, toccandola nelle parti intime, e obbligandola a fare altrettanto con lui. Quindi, l’avrebbe minacciata di non dire nulla alla mamma. Così, in effetti, era avvenuto per qualche giorno, fino a quando la bimba non ce l’aveva più fatta ed aveva raccontato di quanto era accaduto - e che l’aveva particolarmente turbata - con il patrigno. E lei, a quel punto, aveva deciso di rivolgersi ai militari della compagnia di Valdagno. I carabinieri del capitano Mauro Maronese hanno subito avviato accertamenti ed hanno immediatamente allertato la procura che, come detto, ha aperto un fascicolo d’indagine. La mamma aveva poi raccontato che il marito era solito maltrattarla: avrebbe picchiata con il manico di una scopa e con delle sberle, qualcuna delle quali rivolta anche alla figlia più grande, non sua. Non solo: avrebbe anche minacciato la moglie brandendo un coltellaccio da cucina: l’avrebbe uccisa, lei ne era certa, se avesse saputo della denuncia in caserma. Per questa ragione i carabinieri, operando d’intesa con i magistrati, hanno accompagnato la moglie e le due figlie in una struttura protetta, di modo da tenerle lontane dalla furia dell’indiano. Quest’ultimo le ha poi cercate a lungo, scoprendo che erano state allontanate proprio per il suo comportamento. Uno dei prossimi passaggi dell’inchiesta sarà quello di ascoltare nuovamente la mamma, in forma protetta, e quindi la figlioletta di 9 anni, probabilmente nella forma dell’incidente probatorio, per rispondere alle domande delle parti davanti al giudice. Nel frattempo gli inquirenti raccoglieranno le testimonianze dei vicini e di altre persone informate sui fatti, per capire cosa avveniva in casa. L’indiano invece avrà modo di difendersi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

Suggerimenti