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Toninelli: «Vertice sblocca-casello con A4»

L’attuale casello autostradale della A4 ad Alte.  FOTO TROGU
L’attuale casello autostradale della A4 ad Alte. FOTO TROGU
L’attuale casello autostradale della A4 ad Alte.  FOTO TROGU
L’attuale casello autostradale della A4 ad Alte. FOTO TROGU

Il ministro Danilo Toninelli convoca tutti a Roma per risolvere il blocco del nuovo casello A4 di Montecchio. Ha confermato ieri, mentre era in visita nel Trevigiano, che è stato costituito un tavolo tecnico per affrontare la questione. «Lunedì, nel mio ministero, cercheremo di risolvere il problema: abbiamo già convocato il concessionario autostradale», ha detto. Un annuncio che arriva dopo un faccia a faccia con il governatore del Veneto Luca Zaia. Si sono visti ieri alla riapertura del Ponte della Priula e hanno parlato della questione che sta tenendo banco nell’Ovest Vicentino. Cioè dello stallo che impedisce la costruzione del casello fra Montecchio e Montebello in contemporanea con Spv per una prescrizione del Cipe che impone di stipulare, prima dell’avvio dei lavori della Tav e del nuovo svincolo di Montecchio, una convenzione tra Rfi, ministero dei Trasporti, Autostrada e il Consorzio Iricav Due. Ma la Tav sembra in stand by per ragioni politiche nazionali e le Ferrovie non procedono con il progetto visti i dubbi sulla concretizzazione dell’infrastruttura. «La Tav in Veneto non è mai stata bloccata - ha aggiunto Toninelli - perché non è mai stato posto un veto su quell’opera. L’analisi costi-benefici, che va parallelamente con lo stato d’avanzamento dei lavori di Rete ferroviaria italiana, serve a migliorare il tutto». Disponibilità confermata anche da Zaia a margine dell’incontro. «Con il ministro abbiamo parlato del nodo del casello di Montecchio e dell'incrocio con Tav. La situazione va risolta e Toninelli ha dato disponibilità a risolverla subito. Se sappiamo che di lì passa la Tav è inutile fare opere scaglionate. Si facciano subito e via. Se, invece, ci sono perplessità di tracciato o altro io non le conosco, ma è bene saperlo». E ha proseguito: «Mi sembra di aver capito che l'ambiente ministeriale oggi vada nella direzione di risolvere questa partita. D’altra parte pensare di realizzare un'autostrada di 94 chilometri, non avere l'innesto sull'autostrada A4 e avere guai per l'intersecazione con la ferrovia, proprio non ci sta». Insomma da più parti ci sarebbe la volontà di sbloccare la situazione, in un modo o nell’altro, e di dare il via alla realizzazione del casello. Anche a costo di separare i destini della Superstrada Pedemontana Veneta e della Tav come l’idea lanciata da Marco Corsini, commissario della Spv e avvocato dello Stato. «Stiamo lavorando a questa idea, poi sarà il governatore che la proporrà al ministro - conferma Corsini -. È una vicenda complessa dove sono coinvolti diversi enti come il Cipe e il ministero. L’unica cosa da fare adesso è cercare di controllare il ritardo nei lavori». Ritardo che si tradurrebbe in una viabilità perennemente intasata e in un minor utilizzo della Spv che significherebbe, anche, in un minore introito tariffario per la Regione. «Noi avevamo già segnalato da due anni la questione e pure individuato una soluzione - dice Corsini- cioè che fossimo noi a costruire il casello. L’opera era già finanziata, il progetto c’era e da tempo lavoriamo in zona per la Pedemontana. Ma purtroppo l’Anac ha bocciato la proposta». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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