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Terremoto, crolla la scuola Un’esercitazione per mille

Una fase dell’evacuazione durante l’esercitazione per terremoto. TROGUL’assessore Bottacin, al centro, con amministratori e soccorritori.  TROGU
Una fase dell’evacuazione durante l’esercitazione per terremoto. TROGUL’assessore Bottacin, al centro, con amministratori e soccorritori. TROGU
Una fase dell’evacuazione durante l’esercitazione per terremoto. TROGUL’assessore Bottacin, al centro, con amministratori e soccorritori.  TROGU
Una fase dell’evacuazione durante l’esercitazione per terremoto. TROGUL’assessore Bottacin, al centro, con amministratori e soccorritori. TROGU

Scossa di terremoto e fumo nella scuola primaria “San Francesco” di Montecchio Maggiore, un’insegnante rimane intossicata e viene soccorsa dai vigili del fuoco. Ma è un'esercitazione. È lo scenario che si è presentato l’altra mattina ai 30 soccorritori impegnati nel progetto di protezione civile “Scuola Sicura”, lanciato dalla Regione e dedicato agli istituti scolastici. Coinvolti in totale oltre 1.100 studenti, il personale scolastico, i volontari della protezione civile, i vigili del fuoco, il Suem ed anche il Comune e la polizia locale “Dei Castelli”. Il luogo dove si è svolta la prova sul campo è stata la scuola primaria di via Veneto ma a partecipare all’evacuazione sono stati anche gli studenti dell’istituto superiore Ceccato e della scuola “Leone XIII” dei padri Giuseppini. L'allerta scatta poco prima delle 10 quando suona un allarme per avvisare che si è verificata una scossa di magnitudo 4 che ha provocato anche un incendio in aula informatica per un cortocircuito. C’è anche una persona ferita da soccorrere. Gli alunni vengono accompagnati all'esterno dagli insegnanti, passando per gli ingressi e le scale antincendio, mentre si attende l'arrivo dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco. Non appena i pompieri intervengono, la squadra, munita di respiratori entra a scuola per controllare i ocali invasi dal fumo creato appositamente tramite fumogeni. Dopo essere stata soccorsa, la docente rinvenuta viene caricata in barella, trasportata all'esterno e quindi consegnata agli operatori sanitari intervenuti con un'ambulanza. Nel mentre le pattuglie della polizia locale si occupano di chiudere la strada per permettere ai mezzi di arrivare in maniera più agevole. Nonostante gli studenti non fossero stati preavvertiti dal momento che il tutto doveva essere il più verosimile possibile, sono comunque usciti in maniera ordinata e senza spaventarsi. Alle 10.45 l'allarme è rientrato e, subito dopo, sono stati riaccompagnati nelle aule. Per i soccorritori, invece, è iniziata la seconda fase: capire cioè, anche grazie agli osservatori, se ogni fase prevista per l'evacuazione fosse stata rispettata e soprattutto se ci fosse ancora qualcosa da affinare e da migliorare nelle varie procedure. Terminata la riunione, bambini e ragazzi delle tre scuole sono stati accompagnati nel piazzale della parrocchia dei Giuseppini per osservare l’arrivo dell’elisoccorso e per vedere da vicino il suo funzionamento. «La sicurezza dei ragazzi è un obiettivo primario per noi - ha detto l’assessore alla protezione civile, Loris Crocco, presente all'evento con i colleghi Gianfranco Trapula e Paola Stocchero - e l’esercitazione si è svolta ottimamente con la collaborazione di tutti. Grazie alla Regione per aver scelto Montecchio e grazie a coloro che hanno partecipato». «Gli insegnamenti appresi nei primi anni di vita sono quelli che più facilmente si ricorderanno da adulti – ha osservato l’assessore regionale per la protezione civile, Gianpaolo Bottacin -. Saranno poi i ragazzi gli ambasciatori delle buone pratiche in famiglia e non solo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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