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La Ceccato trasloca, fine di una storia

La Ceccato, l’azienda storica che ha dato il nome ad Alte, si trasferisce. Un pezzo di storia della città di Montecchio Maggiore, la fabbrica di Pietro Ceccato che aveva fondato la frazione negli anni Cinquanta, va via: lascia lo stabilimento di via Selva Maiolo. La notizia viene confermata al telefono dal presidente dell’azienda, Stefano Dal Maso, dopo l’annuncio dato in Consiglio comunale: «Ci trasferiamo a Grisignano - spiega -. Stiamo effettuando il trasloco in questi giorni». E dall’1 settembre, dunque, nuova location. Così Alte Ceccato dovrà dire addio all’azienda grazie alla quale era stata fondata la “Cittadella del lavoro” come l’aveva vista Pietro Ceccato fra i suoi progetti. Fu questo illuminato imprenditore, laureatosi in farmacia, ma con la passione per i motori, a capire le potenzialità di quella che era negli anni Trenta solo una piccola pianura. Alte è nata grazie alle intuizioni di questo pioniere nel lontano 1951, che costruì la sua fabbrica e tutt'intorno progettò strade, abitazioni addirittura la chiesa e la scuola perché i suoi operai potessero andare a lavorare a piedi o in moto. Quella che si chiamava una volta semplicemente “Le Alte” cambiò nome nel 1953 con una delibera apposita del Consiglio comunale. Quella che, nel 1946, contava cento operai dieci anni dopo dava lavoro a quasi mille persone che fabbricavano motociclette, compressori d'aria, ponti elevatori per autovetture ed accessori per autofficine. L’azienda non era solo un luogo di impiego, era anche famiglia, dal momento che all’interno della fabbrica c’era anche il cinema, la scuola e si organizzavano feste e conferenze. Era un mondo e un caleidoscopio di vite intrecciate. La morte del fondatore, nel 1956, e il boom dell'automobile imposero grandi cambiamenti all'azienda che, acquisita dalle famiglie Capra e Dolcetta, dovette abbandonare le moto per concentrarsi progressivamente sulla produzione di compressori, accessori per autofficine e unità di autolavaggio. Nel 2002 la fabbrica, dal centro della frazione di Alte, si è trasferita in zona Melaro, per decisione dell'allora presidente, Francesco Pugno Vanoni. E sei anni dopo la Ceccato è tornata di proprietà della famiglia Dolcetta, che ha riacquistato il controllo totale delle azioni. La storica fabbrica è balzata di nuovo agli onori della cronaca nel 2011 quando l’azienda, che produceva lavaggi industriali per veicoli, ha iniziato a incontrare qualche difficoltà e, diversi mesi dopo, è stata presentata la richiesta di fallimento. I 133 operai avevano creano un presidio in via Selva Maiolo, dove sono rimasti per quasi due anni, organizzando iniziative e numerosi cortei per salvare la fabbrica storica. Diversi i tentativi di creare cordate e rilevare l’azienda finché l’imprenditore Lorenzo Dal Maso, insieme a Giuseppe Zanetti, l’ha acquistata facendola ripartire con 12 operai dando così nuovo impulso all’attività. Dipendenti che sono aumentati diventando 30, nel corso degli ultimi anni. «Un’importante parte di storia della nostra città se ne va», ha annunco Pierangelo Caretta della lista “Insieme X Montecchio”, nell’ultimo Consiglio comunale». Si chiude così il legame fra Alte e la “sua” azienda nata da un sogno poi diventato realtà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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