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Incidenti e rischio chimico Pronto lo zaino salva-vita

Un centro operativo della protezione civile in emergenza.  ARCHIVIO
Un centro operativo della protezione civile in emergenza. ARCHIVIO
Un centro operativo della protezione civile in emergenza.  ARCHIVIO
Un centro operativo della protezione civile in emergenza. ARCHIVIO

Un incidente stradale grave che blocchi la circolazione o una tromba d’aria. Un incendio oppure un’alluvione, un’esplosione o una frana. Sono alcuni dei rischi per il territorio di Montecchio Maggiore considerati dal piano comunale di Protezione civile. In totale sono dieci gli scenari ipotizzati e le conseguenti azioni da intraprendere in caso di emergenza. Fra questi anche una nevicata eccezionale, un incidente ferroviario, una frana, il collasso della rete elettrica e le scosse di terremoto. A fianco dello strumento comunale anche il piano di emergenza della Fis, varato due anni fa e che riguarda incidenti con la perdita di due sostanze chimiche. Ad illustrare il progetto sono l’assessore alla protezione civile Loris Crocco, il responsabile operativo comunale Massimo Chiarello e il responsabile dell’apposito ufficio comunale Stefano Fontana. «Quando si parla di rischi – spiega Chiarello –, dato che Montecchio è percorsa quotidianamente da migliaia di veicoli, si tiene in considerazione ad esempio un incidente che coinvolga le vie di comunicazione come l'autostrada, la ferrovie e le altre strade e i relativi carichi, che possono anche essere pericolosi, che vi vengono trasportati. Ma anche una tromba d’aria, ovvero episodi che si sono manifestati non molto spesso, ma che comunque sono accaduti nel nostro territorio». Il piano, come ha osservato l’assessore, è quindi lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. «È l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un territorio. È importante comunque che i cittadini sappiano che la protezione civile siamo tutti noi perché fare protezione civile significa soprattutto prevenzione». Pronta tutta una serie di consigli su come comportarsi in caso di tre calamità: incendio, alluvione e terremoto. Una sorta di piccolo vademecum da tenere a mente in caso di necessità accanto ai numeri di emergenza. Nel caso in cui scoppiasse un rogo in casa, e non fosse possibile uscire, il consiglio è chiudere immediatamente la porta e cercare di sigillarla con panni bagnati; se c’è fumo è necessario sdraiarsi per terra con un fazzoletto bagnato davanti alla bocca, spalancare le finestre e, ovviamente chiedere aiuto. In caso di alluvione salire nei piani più alti e quindi lontano dall’acqua e attendere i soccorsi. Altri consigli riguardano in caso di terremoto come quello di evitare le scale durante le scosse, tenersi lontani da librerie o armadi e ripararsi sotto un tavolo, un muro portante o una porta. Importante tenere in casa anche una radio con le batterie e sintonizzare sulla frequenza di Radio Stella (emittente di zona di servizio per emergenze della Protezione civile) dove verranno diffuse informazioni. E pure uno zaino contenente acqua e beni di prima necessità ma anche una torcia, un fischietto, un coltellino multiuso, fiammiferi, corda e farmaci. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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