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«Corro contro il tumore, la rivincita sul male»

Loretta Simoni all'arrivo, prima alla “10 km del Brenta” a BassanoPozza, Franzoi, Frigo, il dott. Meneghini, Celegato, Lorenzetto e Simoni
Loretta Simoni all'arrivo, prima alla “10 km del Brenta” a BassanoPozza, Franzoi, Frigo, il dott. Meneghini, Celegato, Lorenzetto e Simoni
Loretta Simoni all'arrivo, prima alla “10 km del Brenta” a BassanoPozza, Franzoi, Frigo, il dott. Meneghini, Celegato, Lorenzetto e Simoni
Loretta Simoni all'arrivo, prima alla “10 km del Brenta” a BassanoPozza, Franzoi, Frigo, il dott. Meneghini, Celegato, Lorenzetto e Simoni

«Non sono più quella di prima, sono meglio di prima». La malattia Loretta Simoni l’ha vissuta sulla propria pelle, ma non ha perso la grinta. Lo dimostrano i suoi successi nella vita e nello sport. È stata operata al seno, ma il tumore non le ha tolto né la forza né la capacità di trovare la voglia di reagire, di ripartire più agguerrita che mai. Ha raggiunto il suo traguardo, anche sportivamente parlando. Nella vita è dirigente nel settore cultura del Comune di Vicenza, con una grande passione per lo sport. Spigliata e pragmatica, lo dice con le parole, ma lo si percepisce anche dal tono, dalla disponibilità, dall’affabilità. Racconta la diagnosi, i dieci giorni seguiti pieni di domande, di crisi, di pianto. Il risveglio una mattina e il vedersi brutta allo specchio dopo una nottata di lacrime. Ma poi ha capito che doveva avere la forza di reagire, di ritrovare uno stimolo per la sua vita. «Mi sono data fisicamente un ceffone e ho deciso di finirla con il compatimento e di iniziare a battagliare. Era il novembre 2017. Mi sono organizzata: mangiare bene, lavorare di testa, correre, palestra, i regali a Natale. Ho cercato di fare la mia vita normale». È stata sottoposta a intervento, nel gennaio 2018. Una grande forza di volontà la sua, una grande tenacia. «Due giorni dopo camminavo in corsia, ogni giorno un pochino di più, mi davo un obiettivo da dover raggiungere». E ad aiutarla è stato anche lo sport. «Quando faccio le gare, i 10 chilometri su strada, ogni singolo chilometro per me è un traguardo, così ho cercato di applicare questo modus alla malattia». Momenti difficili, duri da superare, ma con la grande convinzione di farcela. «Il braccio sinistro non lo muovevo bene, subito non riuscivo neppure a lavarmi il viso. Ci ho lavorato su, ogni giorno un pochino di più. E dopo meno di un mese sono riuscita a lavarmi i capelli sotto la doccia. E lì ho capito come cose che sembrano ovvie e banali, sono invece preziose». La famiglia, gli amici, e la squadra di Vicenza Marathon sono stati un medicamento parimenti efficace a quello medico: «Ogni volta che faccio una gara è una battaglia vinta». E così è riuscita a salire sul podio, della vita e dello sport, Loretta, come ieri quando ha vinto la Venice 10 chilometri nella sua categoria, ma nel giorno dei suoi 56 anni, praticamente a due anni da quel novembre nero, splende in rosa, Rosa Andos. Sì perché lei è una delle donne operate al seno seguita dall’Andos dell’Ovest Vicentino. Un grande lavoro quello del comitato Andos in cui si insegna che la prevenzione può passare anche attraverso le testimonianze dirette di chi ha affrontato la malattia. E così sono stati due gli appuntamenti quest’anno in cui Loretta Simoni, con Arianna Lorenzetto e Lucia Franzoi, a Mossano prima e a Pojana Maggiore poi, hanno raccontato il loro “Rinascere dalle passioni”. Arianna Lorenzetto, che ha sempre lavorato nel mondo della comunicazione, ha scelto la via della scrittura per raccontarsi. Con coraggio ed ironia svela l’esperienza del tumore al seno, passando per l’uso della parrucca: “Ma cosa mi sono messa in testa!” è il titolo del suo libro. Lucia Franzoi, oggi in pensione dopo un percorso professionale in ospedale, ha curato da sempre la passione per le foto e ha scelto l’obiettivo di una macchina fotografica per raccontare e raccontarsi, contribuendo nel 2018 a realizzare il libro per i vent’anni dell’Andos. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Isabella Bertozzo

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