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«Mia moglie sta troppo al bar Così ho deciso di incendiarlo»

I tre inneschi della diavolina immortalati dalle telecamereL’esterno della stazione dei carabinieri di Noventa.  FOTO ARCHIVIO
I tre inneschi della diavolina immortalati dalle telecamereL’esterno della stazione dei carabinieri di Noventa. FOTO ARCHIVIO
I tre inneschi della diavolina immortalati dalle telecamereL’esterno della stazione dei carabinieri di Noventa.  FOTO ARCHIVIO
I tre inneschi della diavolina immortalati dalle telecamereL’esterno della stazione dei carabinieri di Noventa. FOTO ARCHIVIO

Eugenio Marzotto Era stanco di vedere sua moglie passare le giornate in quel solito bar di via Cagnano. Ore - a sentire il marito - trascorse tra chiacchiere, cappuccini e aperitivi con le bariste del Jolly Sister’s. Avrebbe discusso, litigato con la moglie tante volte ma niente, lei preferiva andare al bar dove si sentiva di casa. «É per questo che ho deciso di bruciare i tavolini e le sedie all’esterno in una notte di rabbia». Emanuele Pertile, originario di Cologna Veneta, alla fine ha confessato tutto davanti ai carabinieri che dopo un’indagine di una settimana hanno capito chi era stato l’incendiario che nella notte del 27 giugno aveva appiccato l’incendio servendosi di alcune diavoline da barbecue. Il tutto, filmato dalle telecamere poste davanti al locale. E così i carabinieri della stazione di Noventa hanno denunciato il 35enne residente a Pojana Maggiore. I militari nei giorni scorsi hanno convocato in caserma tutti gli avventori abituali del bar, ipotizzando che il gesto fosse stato compiuto da uno di questi. La prova che l’intuizione era corretta si è verificata quando il maresciallo Davide Agnello, che aveva invitato Pertile in caserma, notava delle piccole bruciature sulla mano destra. È bastato poco al comandante della stazione di Noventa per capire che l’uomo era la persona che qualche giorno prima per futili motivi aveva dato fuoco ai tavoli nei pressi dell’esercizio commerciale. Incalzato dalle domande dei militari Pertile ha confessato dichiarandosi molto dispiaciuto per il gesto compiuto, consapevole che quella specie di bravata poteva avere conseguenze gravi. Erano circa le 2.45 dopo oltre un’ora la chiusura del locale da parte della dipendente quando l’uomo servendosi della diavolina ha innescato le fiamme in tre punti diversi all’altezza di altrettanti tavolini e sedie in plastica posizionati sul marciapiede del locale per poi darsi alla precipitosa fuga. Il forte odore di bruciato generato dalle fiamme ha fortunatamente svegliato subito nel sonno un residente sopra il locale del bar il quale appena resosi conto dell’incendio si è precipitato sul piazzale allertando la titolare Alida Belcaro che ha subito chiamato i pompieri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Eugenio Marzotto

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