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«Non ho mai chiesto più soldi d’affitto al bar»

Uno striscione apparso in paese per ringraziare la barista
Uno striscione apparso in paese per ringraziare la barista
Uno striscione apparso in paese per ringraziare la barista
Uno striscione apparso in paese per ringraziare la barista

«Non abbiamo mai detto che l’affitto sarebbe aumentato. Si era parlato di un possibile adeguamento della cifra, ma in maniera informale. Non c’è una comunicazione ufficiale riguardante l’aumento del prezzo della locazione». Don Simone Stocco, parroco di Cresole e Rettorgole, torna sulla questione del cambio di gestione al bar “Food Mood”. Un cambio che ha alimentato malcontento fra i clienti e i parrocchiani, dispiaciuti per la fine di un’esperienza che era stata molto apprezzata in paese. Il bar e il volto rassicurante di Claudia Gaspari, che stava dietro il bancone, erano diventati un punto di riferimento per la comunità. E quando si è saputo che la gestione sarebbe passata nelle mani di altri sono apparsi striscioni e volantini con testimonianze di solidarietà nei confronti dell’amata barista. Don Simone, tuttavia, ribadisce di aver fatto tutto il possibile per evitare il cambio. «Abbiamo cercato di andare incontro alle richieste dei gestori, anche quando hanno chiesto di fare lavori che erano più di competenza degli inquilini che dei proprietari. Ma siccome tenevamo al bar li abbiamo fatti volentieri. E devo dire che li rifarei, non rinnego nulla di quello che è stato fatto. Solo che ad un certo punto abbiamo dovuto rinunciare ad ulteriori interventi perché sarebbero stati troppo onerosi per la parrocchia». L’Europa Service in settembre ha dunque deciso di disdire il contratto e lo ha fatto un paio di anni prima della scadenza naturale. «Salvo poi cambiare idea a dicembre - dice ancora don Simone - affermando che erano disposti a continuare se avessi però fatto tutta una serie di interventi. Purtroppo, però, io mi ero già mosso e avevo trovato dei nuovi gestori e comunque non disponevo delle risorse per fare altri lavori. Dunque, non potevamo rischiare di trovarci il bar chiuso, proprio in virtù dell’importanza del locale per la comunità. Dispiace anche a me che Claudia non sia più dietro al bancone del bar perché so che era brava e i clienti le volevano bene, ma purtroppo non potevo fare altrimenti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

G.AR.

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