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La transumanza resiste alle disgrazie

Domenica torna la transumanza: dopo la tempesta Vaia il percorso è in parte cambiatoDa sinistra Valentino Pagiusco con il fratello Marino.  FRISON
Domenica torna la transumanza: dopo la tempesta Vaia il percorso è in parte cambiatoDa sinistra Valentino Pagiusco con il fratello Marino. FRISON
Domenica torna la transumanza: dopo la tempesta Vaia il percorso è in parte cambiatoDa sinistra Valentino Pagiusco con il fratello Marino.  FRISON
Domenica torna la transumanza: dopo la tempesta Vaia il percorso è in parte cambiatoDa sinistra Valentino Pagiusco con il fratello Marino. FRISON

La transumanza di Bressanvido attraversa la vita del paese, anche i suoi momenti più difficili. Lo dimostra l’edizione di quest’anno, la ventunesima, segnata dal disastro della tempesta Vaia che un anno fa ha squassato i boschi dell’Altopiano, e dalla scomparsa di Valentino Pagiusco, un mese fa, il più anziano dei fratelli titolari dell’azienda agricola che, nel 1999, ha ridato vita all’antica pratica contadina, in odore di candidatura al patrimonio immateriale dell’Unesco. È per rispetto della famiglia Pagiusco che domenica 29 settembre l’arrivo della mandria (350 capi di bestiame) avverrà nella sede di Latterie Vicentine e non nell’azienda agricola di via Chiesa, come avveniva gli anni scorsi. Ed è per la tempesta Vaia che questo venerdì la transumanza partirà da Gallio, anziché dalla malga Quinto Lotto di Enego che ha ospitato gli animali in alpeggio. «La partenza da Gallio ci avrebbe permesso di radunare più facilmente il bestiame di altre malghe, per dare vita alla transumanza dei record, con mille capi di bestiame - racconta Francesco Pagiusco, nipote di Valentino e terza generazione della famiglia a dedicarsi all’allevamento -. In memoria di mio zio, invece, abbiamo scelto di riunire poche malghe, quelle presenti all’inizio di quest’avventura, vent’anni fa». «La transumanza è più di una sagra, è più di una manifestazione, la transumanza è qualcosa di vero, che racconta le emozioni della gente», aggiunge Alessandro Mocellin, presidente di Latterie Vicentine che una settimana dopo l’arrivo della mandria, domenica 6 ottobre, avrà il suo momento di festa aperto al pubblico, con visita allo stabilimento e taglio della forma di formaggio gigante. «La festa proseguirà fino all’8 ottobre - spiega Giampaolo Bonato, presidente della Pro loco - negli spazi messi a disposizione da Latterie Vicentine». «Tutto questo dimostra come a Bressanvido si viva aria di famiglia - aggiunge il sindaco Luca Franzè -. La perdita di Valentino è stata un duro colpo e siamo grati alla famiglia Pagiusco che ha voluto proseguire con la transumanza. Sarà un’edizione ricca di eventi, patrocinata per il secondo anno dal ministero per le Politiche agricole, con cena di gala con prodotti tipici del territorio, in programma il primo ottobre». Importante anche l’aspetto culturale legato alla manifestazione, incarnato dal Festival dell’Agricoltura giunto alla quinta edizione. «Il tema sarà il viaggio, quello degli animali, delle piante, dell’acqua e degli uomini - spiega l’assessore al marketing territoriale Alessandro Scuccato -. Proporremo una ventina tra convegni e workshop, di cui uno sul riconoscimento della transumanza come patrimonio dell’Unesco. È una proposta avanzata dal ministero dell’Agricoltura che riguarda tutto il territorio italiano. Il primo passaggio sarà l’iscrizione della transumanza di Bressanvido del registro delle pratiche agricole». Pratica agricola che non ha fortunatamente risentito troppo della tempesta Vaia, se non «per il numero inferiore di capi che abbiamo potuto portare al pascolo - spiega Francesco Pagiusco -. La tempesta ha anche allontanato i lupi, non abbiamo avuto predazioni quest’estate. Il problema però c’è, ma vedo che la Regione sta cominciando a capire e sono fiducioso per il prossimo anno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

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