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Il bar Ippodromo è un caso politico «Buttati via soldi»

Il bar del parco Ippodromo a Lonigo ha ritrovato il vecchio gestore al quarto bando comunale
Il bar del parco Ippodromo a Lonigo ha ritrovato il vecchio gestore al quarto bando comunale
Il bar del parco Ippodromo a Lonigo ha ritrovato il vecchio gestore al quarto bando comunale
Il bar del parco Ippodromo a Lonigo ha ritrovato il vecchio gestore al quarto bando comunale

Nel 2020 scadrà il mandato dell’amministrazione comunale in carica e lo scontro politico si riaccende in città dopo alcuni anni di letargo. Lo spunto per sferrare un duro attacco al sindaco è stato offerto alla sezione di Lonigo e Alonte del Partito Democratico dalla recente vicenda legata ai quattro bandi emessi per assegnare la gestione del bar del parco Ippodromo comunale. Alla fine la gara è stata vinta ditta Leonida Cestaro snc, conduttore del locale fino al marzo scorso, che è riuscito a spuntare uno sconto di 850 euro sull’affitto mensile precedente. “Per il nostro sindaco - si legge in un comunicato del Pd – questa conclusione deve aver avuto l’effetto di una stilettata al cuore. Oltre al grave danno economico provocato dalla prolungata chiusura del bar e dal minor importo che verrà incassato nei prossimi sei anni, la scriteriata gestione del problema ha gettato un’immagine di desolante abbandono sulla nostra città. Per tutta l’estate il Circolo è rimasto buio e semideserto, in balia dei malviventi che non perdono occasione per occupare gli spazi dove si possono più facilmente nascondere. E molti cittadini si sono tenuti lontani da quello che fino a poco tempo fa era uno dei punti di aggregazione più frequentati. Una doppia perdita, economica e di immagine, dovuta alla miopia del sindaco che ha anteposto rancori ed egoismi personali all’interesse collettivo. L’arroganza si è ancora una volta dimostrata un boomerang, anche se per il nostro sindaco la colpa di questa ridicola conclusione è dei commenti pubblicati su Facebook». Veemente come al solito la replica del sindaco: «Falsi, smemorati e ipocriti», così il responsabile della pubblica amministrazione definisce i redattori del comunicato. E aggiunge: «Dimenticano, costoro, che il precedente canone di 2.150 euro fissato dalla giunta Boschetto non è mai entrato nelle casse comunali perché fu conteggiato come rimborso dei lavori di sistemazione del chiosco attuati dalla ditta Cestaro. Nel computo furono erroneamente inseriti anche il bancone e i bagni esterni; queste attrezzature - di un importo valutato per 70 mila euro - sono da considerare a carico del gestore, così come stabilito da un intervento della Procura sollecitato dal gruppo della Lega Nord, al tempo all’opposizione. La giunta Boschetto stabilì di abbassare il periodo di concessione per recuperare la somma non dovuta ma fu la mia giunta a dare attuazione alla delibera dopo la colpevole inerzia dei miei predecessori. Per questo motivo la convenzione è scaduta nel marzo scorso, con ben tre anni e tre mesi di anticipo rispetto alla data iniziale». È evidente, come ricordato nel comunicato del Pd parlando di “stilettata al cuore”, che il sindaco ha accolto con disappunto l’esito dell’ultimo bando con l’assegnazione del bar proprio al soggetto che lui ha così lungamente avversato. «L’importante – commenta – è che dopo tanti anni finalmente il Comune avrà un introito reale di 1.300 euro al mese e che la somma è stata determinata al termine di una pubblica gara. Il resto è strumentalizzazione di bassa politica». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lino Zonin

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