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Grumolo

Fidanzati morti
Due automobilisti
vanno a processo

Valentina Sanavia e Derrick Pegoraro, i due fidanzati morti
Valentina Sanavia e Derrick Pegoraro, i due fidanzati morti
Valentina Sanavia e Derrick Pegoraro, i due fidanzati morti
Valentina Sanavia e Derrick Pegoraro, i due fidanzati morti

Francesco Bertoncello, 25 anni di Grumolo; e Angelo Antonello, 53 anni di Piazzola sul Brenta, dovranno presentarsi in aula il prossimo 31 gennaio. Sono i due automobilisti (difesi dagli avvocati Stefano Menti e Paolo Marangoni) accusati dell’omicidio colposo dei fidanzati Derrick Pegoraro, 26 anni, e Valentina Sanavia di 22.

Una decisione, quella presa ieri dal giudice per l’udienza preliminare Roberto Venditti, che arriva dopo una prima richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero Luigi Salvadori, e dell’opposizione all’istanza della procura presentata invece dall’avvocato Michele Grigenti, legale delle famiglie dei due ragazzi che persero la vita nell’agosto del 2013 dopo essere stati sbalzati sull’asfalto dalla Ducati Monster Dark su cui viaggiavano verso il centro di Grumolo.

Per riaprire il caso, che aveva portato il giudice Furlani a chiedere l’imputazione coatta dei due automobilisti, era stata decisiva la “superperizia” di parte depositata dalle famiglie dei due giovani centauri. Uno studio, redatto dall’ingegner Paolo Lista di Thiene e dal docente di Psicologia del traffico della Cattolica di Milano, Roberto Breda; arrivato a conclusioni diametralmente opposte rispetto a quelle stilate della procura a conclusione delle indagini.

«Le pur opposte ricostruzioni dinamiche dell’incidente - aveva scritto il giudice nella sua ordinanza - vedono comunque la possibilità di imputare quale causa o concausa della morte la manovra di sorpasso dell’auto condotta da Bertoncello, perché effettuata in condizioni disagevoli per la sopravvenienza ravvicinata di veicoli dalla parte opposta».

Quindi, aveva aggiunto il gip: «analoga possibilità ricostruttiva deve essere effettuata in relazione alla condotta di Antonello», al quale la perizia presentata dall’avvocato Grigenti «contesta il mancato funzionamento delle luci di stop».

Un particolare tutt’altro che irrilevante, che stando alle parole del giudice Furlani ha «costituito un ostacolo alla circolazione». Visto che «pare verosimile che Antonello (alla guida di una Mercedes ndr) abbia frenato con efficacia» ma che il mancato funzionamento degli stop della sua auto abbia destabilizzato il comportamento di Derrick (che stava comunque viaggiando a velocità moderata) facendolo frenare quando era ormai troppo tardi e non riuscendo quindi a fargli evitare prima l’impatto con l’auto di Antonello, poi con quella di Bertoncello.

Per stabilire le responsabilità, dunque, continuerà a essere dirimente il punto di impatto. La famiglia Pegoraro, ieri, nel corso dell’udienza preliminare, si è costituita parte civile nel dibattimento che andrà ad aprirsi all’inizio del prossimo anno avanzando una richiesta di risarcimento danni di 1,2 milioni di euro.

I familiari di Valentina Sanavia invece sono già stati indennizzati da parte della compagnia assicurativa della moto visto che la ragazza risultava essere la persona trasportata al momento in cui si è verificato il drammatico impatto.

Matteo Bernardini

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