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Casa sfiorata da masso di 20 quintali

Il masso fatto staccare dal monte e che poi è finito a pochi metri da un’abitazione. MAZZARETTOL’altro masso rotolato dal monte e fermatosi dentro al torrente. A.MAZ.
Il masso fatto staccare dal monte e che poi è finito a pochi metri da un’abitazione. MAZZARETTOL’altro masso rotolato dal monte e fermatosi dentro al torrente. A.MAZ.
Il masso fatto staccare dal monte e che poi è finito a pochi metri da un’abitazione. MAZZARETTOL’altro masso rotolato dal monte e fermatosi dentro al torrente. A.MAZ.
Il masso fatto staccare dal monte e che poi è finito a pochi metri da un’abitazione. MAZZARETTOL’altro masso rotolato dal monte e fermatosi dentro al torrente. A.MAZ.

Nuovi massi sono caduti dal Monte Castellaro in quel di Lumignano. Stavolta però il rotolamento a valle è stato voluto, secondo quanto previsto dal piano per la messa in sicurezza della zona collinare da dove si erano staccati in precedenza altri massi. Così a valle sono stati fatti rotolare giù tre grossi macigni, più altri piccoli satelliti di minori dimensioni. Un macigno di una ventina di quintali circa ha concluso la sua corsa nel giardino delle famiglia Cudiferro un altro di circa una decina di quintali, è finito nello Scaranto a ridosso del ponte della Stradella degli olivari, un altro delle medesime dimensioni è finito nel giardino vicino della famiglia vicina. A creare notevoli preoccupazioni è stato il masso più grosso che per la forza accumulata nel rotolare giù ha scavalcato lo Scaranto largo più di tre metri, sfondando addirittura la staccionata di recinzione per finire poi la sua corsa in mezzo al giardino a una ventina di metri dall’abitazione. Una medesima parabola è stata disegnata anche dal pietrone finito nel giardino dei vicini. «Era una cosa prevista per il disgaggio dei massi - spiega il vicesindaco Ernesto Zigliotto -. Difficile prevedere dove potevano finire, comunque nella zona era vietato l’accesso e i residenti erano stati avvisati.» Che la popolazione fosse stata preventivamente avvisata, lo ribadiscono anche i tecnici del comune e in valle sulla Stradella degli Olivari c’è sempre stato un continuo monitoraggio da parte dei tecnici dell’impresa incaricata dei lavori per la messa in sicurezza della zona collinare. Sta di fatto però che un po’ di spavento tra i residenti di via Borgo e Stradella degli Olivari il disgaggio dei massi l’ha provocato. «Un quarto d’ora prima mia mamma si trovava proprio lì dove è caduto il masso – precisa Michela Cudiferro -. D’accordo che c’era una ordinanza del Comune che vietava l’accesso nell’area interessata alla bonifica, ma secondo noi bisognava informare i residenti sulla data e l’ora in cui sarebbe iniziata l’operazione. Quella mattina noi eravamo già al lavoro e non sapevamo nulla». Forse il pericolo è stato sottovalutato e dunque a chi era fuori casa in quel momento, dunque la comunicazione non è arrivata. In Comune assicurano che c’era un geologo della ditta incaricata che monitorava di continuo la strada e controllava tutti i movimenti. «Quel che è certo – sottolinea Michela Cudiferro - dove sarebbero finito i massi non lo sapevano neppure loro, per saltare d’un balzo lo Scaranto largo più tre metri e fermarsi poi a metà giardino, la potenza accumulata dal masso doveva essere notevole. Ci assicurano che era l’unico modo per mettere in sicurezza quella zona del Castellaro e che eventuali danni saranno presto rimborsati. Va bene, noi avevamo chiesto che a questo punto il masso restasse lì, almeno, per abbellire il giardino, ma invece è stato subito rimosso. Ora a Lumignano aspettiamo tutti di essere aggiornati sullo stato del fronte franoso e sulla sua messa in sicurezza, anche perché sulla Stradella degli Olivari che conduce al cimitero, transitano quotidianamente, sia i residenti, gli abitanti del paese ». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Albano Mazzaretto

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