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Bacino e strade groviera Al via i lavori tappabuche

La realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno ha avuto delle ripercussioni sulle strade del paeseVerranno sistemate le strade danneggiate dai camion
La realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno ha avuto delle ripercussioni sulle strade del paeseVerranno sistemate le strade danneggiate dai camion
La realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno ha avuto delle ripercussioni sulle strade del paeseVerranno sistemate le strade danneggiate dai camion
La realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno ha avuto delle ripercussioni sulle strade del paeseVerranno sistemate le strade danneggiate dai camion

Avanti tutta, a Caldogno, con le opere complementari al bacino di laminazione. È iniziata la fase della progettazione definitiva ed esecutiva per gli interventi compresi nel progetto che punta alla riqualificazione e alla sistemazione delle aree limitrofe all'opera. Il grande bacino, inaugurato due anni fa, è stato ideato per proteggere la città di Vicenza e i territori più a sud dalle alluvioni; un progetto la cui bontà viene confermata giorno dopo giorno, di fronte ai nubifragi che periodicamente tornano a spazzare il Vicentino. La realizzazione dell'invaso, però, ha portato con sé anche disagi e problemi alle infrastrutture della periferia nord ovest del paese: criticità legate all'impatto degli interventi e al via vai dei mezzi pesanti impiegati per portare a termine il bacino. Per risolvere la situazione, dunque, in base alle valutazione e alle analisi dei tecnici, sono necessarie asfaltature, rifacimenti delle reti delle acque meteoriche, lavori di tipo ambientale nelle zone più caratterizzate dai lavori per la realizzazione della grande opera idraulica. Per gli interventi è prevista una spesa complessiva pari ad un milione 750 mila euro, finanziata completamente con risorse della Regione. I lavori andranno ad interessare in particolar modo le strade che durante la realizzazione dell'invaso sono state frequentate maggiormente dai camion e dalle macchine impiegate nelle attività: tra queste figurano via Tomasina, via IV Novembre, via delle Ghiare, via Timonchio, per una superficie complessiva di 21 mila metri quadri. Le carreggiate, usurate sensibilmente dal passaggio continuo dei mezzi pesanti, saranno asfaltate nei rispettivi primi tratti, fino alle abitazioni. È già stato sistemato, invece, il capitello di Capovilla, per il quale erano state riscontrate criticità legate alle vibrazioni provocate dal passaggio dei veicoli. In via Pomaroli sarà invece rifatta la rete per l'accoglimento delle acque meteoriche, mentre anche il ponte sul Timonchio, in via Vegre, finirà sotto ai ferri: in questo caso i lavori saranno orientati a garantire la sicurezza del manufatto in caso di piena. «Spero che i lavori possano partire entro la fine dell'anno, soprattutto quelli relativi alle asfaltature delle vie limitrofe al bacino, attualmente in condizioni disastrose – spiega il sindaco Nicola Ferronato -. Sono opere attese e volute, tanta gente continua a segnalarci la pericolosità delle strade. Vogliamo correre per sistemarle il prima possibile». Si va verso l'estensione, invece, dell'oasi naturalistica di via Vegre: il Comune è intenzionato infatti ad acquisire un terreno privato, limitrofo ad un'area già di proprietà della Regione, con l'obiettivo di allargare la superficie dello spazio naturalistico già previsto nella zona e ottenere così un'oasi di protezione faunistica più ampia. L'accessibilità alla stessa sarà poi migliorata attraverso la realizzazione di un parcheggio, nonché con alberature, cartelli direzionali e tabelle informative per i visitatori. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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