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Bacino anti-alluvione, lavori nel 2020

Il torrente Orolo nella zona dove sorgerà il bacino di laminazione fra Costabissara e IsolaUn’immagine dei lavori nel vicino invaso di Caldogno. ARCHIVIO
Il torrente Orolo nella zona dove sorgerà il bacino di laminazione fra Costabissara e IsolaUn’immagine dei lavori nel vicino invaso di Caldogno. ARCHIVIO
Il torrente Orolo nella zona dove sorgerà il bacino di laminazione fra Costabissara e IsolaUn’immagine dei lavori nel vicino invaso di Caldogno. ARCHIVIO
Il torrente Orolo nella zona dove sorgerà il bacino di laminazione fra Costabissara e IsolaUn’immagine dei lavori nel vicino invaso di Caldogno. ARCHIVIO

Via libera all’appalto e quindi ai lavori per il bacino di laminazione sul torrente Orolo. L’intervento che dovrebbe mettere al sicuro l’area fra Costabissara e Isola, e non solo, dalle esondazioni partirà nei primi mesi del 2020. Probabilmente già a febbraio, almeno secondo quanto affermato dai vertici regionali. La Regione ha infatti sottoscritto il contratto di appalto per l’esecuzione della progettazione esecutiva e dei successivi lavori di realizzazione dell’opera. «Si tratta di uno dei numerosi, importanti interventi di mitigazione del rischio avviati dall’amministrazione Zaia - spiega l’assessore regionale alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin – in questo caso investiamo 11 milioni di euro, dando un ulteriore significativo segnale in termini di prevenzione. Insomma, un progetto di una certa rilevanza». Sulla base del contratto sottoscritto, l’impresa dovrà redigere il progetto esecutivo entro novanta giorni; seguirà l’approvazione e, quindi, l’inizio lavori è previsto a febbraio 2020. «Un’opera impegnativa, che riguarda un volume invasabile massimo di un milione di metri cubi su una superficie di 22 ettari – preancora cisa Bottacin – intervento che dovrebbe essere portato a compimento in due anni e, una volta attuato, costituirà una garanzia aggiuntiva per la salvaguardia del territorio dal punto di vista idrogeologico». Ad oggi le aree interessate sono già in possesso dell’amministrazione regionale, visto che gli espropri sono in uno stato piuttosto avanzato. «È stata una procedura non semplice, se si pensa che parliamo di 2,5 milioni di euro destinati ai soli espropri», sottolinea l’assessore Bottacin. Le opere di progetto saranno costituite da una cassa di espansione, perimetrata da arginature, con derivazione nella sinistra idrografica del torrente Orolo; un manufatto di restringimento per la limitazione delle portate transitanti in alveo, realizzato mediante quinte di restringimento; un manufatto di alimentazione a soglia fissa con parte regolabile presidiata da paratoie; un manufatto di restituzione di emergenza; un manufatto di scarico del bacino di laminazione Infine è prevista la realizzazione di arginature per il contenimento dei massimi livelli raggiunti nel bacino in casi di piena». Aggiudicataria della progettazione è risultata l’associazione temporanea d’impresa costituita tra la Mu.Bre. Costruzioni di Mason Vicentino e la Costruzioni Generali Girardini di Sandrigo. «Come spesso ricorda l’autorevole professor Luigi D’Alpaos, – conclude l’assessore Bottacin - con l’avvento dell’amministrazione Zaia è cambiato totalmente l’approccio, puntando meno sulle strade e molto di più opere su difesa del suolo così da garantire quella sicurezza che in precedenza mancava. E i risultati si sono potuti apprezzare anche nei recenti eventi calamitosi, che avrebbero prodotto danni decisamente più pesanti senza le opere di prevenzione messe in campo negli ultimi anni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

M.C.

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