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Altre 121 abitazioni per gli americani Il Comune ci crede

Caldogno ospita già una comunità di  americani. In foto le case di via Milano all’epoca della costruzione
Caldogno ospita già una comunità di americani. In foto le case di via Milano all’epoca della costruzione
Caldogno ospita già una comunità di  americani. In foto le case di via Milano all’epoca della costruzione
Caldogno ospita già una comunità di americani. In foto le case di via Milano all’epoca della costruzione

L'America chiama e Caldogno risponde. Aprendo, letteralmente, le porte del paese. Tutto è pronto infatti per accogliere e raccogliere il nuovo bando abitativo statunitense promosso dal governo federale per i militari e le famiglie di stanza tra Ederle e Del Din. Un piano ancora da svelare -dovrebbe essere ufficializzato entro l'autunno- ma su cui il Comune calidonense ha messo gli occhi puntando ad aggiudicarsi, attraverso investitori privati, il pacchetto da circa 30 milioni di euro per la costruzione di 121 alloggi. Villette e casette moderne e confortevoli in un contesto tranquillo, verde e comodo ai servizi, questi i requisiti minimi -oltre ad aria condizionata, porte blindate, non meno di due o tre camere- che l'ufficio Housing di Vicenza è solito indicare e quelli su cui Caldogno scommette per piazzare, questa è la vera novità, due lottizzazioni strategiche come l'area destinata al Green City e i terreni Arnaldi in via Fogazzaro, zona centro diagnostico. Due porzioni di abitato da circa 100 mila e 70 mila metri quadrati incastonate tra il centro e la via di comunicazione fondamentale della strada provinciale 349. Ad annunciare la concreta possibilità dell'edificazione di nuove residenze a stelle e strisce è l'assessore all'urbanistica Marcello Vezzaro che da sindaco ha per un decennio seguito il graduale inserimento americano nel tessuto sociale del territorio. In una realtà che conta 11.255 abitanti, i cittadini con passaporto statunitense sarebbero oggi un migliaio, il doppio rispetto al 2015 quando lo stesso Vezzaro ne stimava circa 500: «Con l'apertura della caserma Del Din lungo via Sant’Antonino ne sono arrivati molti e altri ancora probabilmente ne arriveranno» spiega. Ecco perché la questione abitativa è oggi tutt'altro che secondaria in un Comune che, a partire dalla zona della cittadella dello sport dove già esiste un intero quartiere madrelingua inglese, ha dimostrato di essere uno dei luoghi prediletti per chi ruota attorno alle basi “Us Army Garrison Italy”. «Siamo in attesa dell'uscita del bando - conferma Vezzaro- ma tra i proprietari dei lotti dove si potrebbero realizzare le nuove case (la società “Nuova Caldogno” nelle proprietà “Green City” in via Pasubio e un fondo inglese in via Fogazzaro, ndr) c'è ottimismo». Ipotizzando un costo di 200- 300 mila euro per ogni nuova dimora, l'assessore calcola in almeno 30 milioni di euro l'offerta americana, con benefici diretti sull'economia locale: «È vero che i militari non pagano le tasse nei paesi dove vivono perché non si iscrivono all'anagrafe ma tutte le abitazioni costruite per loro dalle imprese figurano come seconde case - ricorda Vezzaro - su cui è applicato il massimo dell'Imu». Una manna per le casse comunali e altrettanto per l'indotto derivante dai cantieri che con 121 immobili si aprirebbero. «Caldogno è uno dei paesi che più piacciono agli Usa per la sua tranquillità e per la vicinanza alla città – si auto promuove l'amministrazione - Attendiamo così fiduciosi la comunicazione dell'ufficio Housing». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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