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Uccise motociclista, inflitti 10 mesi

Lo schianto avvenuto a Pozzoleone nel luglio 2017
Lo schianto avvenuto a Pozzoleone nel luglio 2017
Lo schianto avvenuto a Pozzoleone nel luglio 2017
Lo schianto avvenuto a Pozzoleone nel luglio 2017

Non aveva rispettato la precedenza, tagliando di fatto la strada al motociclista. L’impatto era stato inevitabile e le conseguenze tragiche: Diego Rossi, 64 anni, artigiano residente a Cassola, era morto qualche ora dopo lo schianto in ospedale. Per quel dramma, ieri mattina Francesco Lago, 88 anni, residente a Vicenza in strada Pasubio, ha patteggiato 10 mesi e 20 giorni di reclusione; assistito dall’avv. Ernesto De Toni, ha goduto della sospensione condizionale della pena da parte del giudice Venditti, che lo ha condannato a pagare le spese legali a Monia Sperotto, parte civile con l’avv. Laura Pellizzari, che ha spiegato di essere stata convivente more uxorio della vittima da anni, a Bolzano Vicentino. Per ottenere un risarcimento dovrà eventualmente proporre una causa civile, mentre la famiglia, di Cassola, è stata già risarcita dall’assicurazione. Lago doveva rispondere di omicidio stradale per il dramma avvenuto a Pozzoleone nella tarda serata del 30 luglio di due anni fa. Quella sera la vittima stava percorrendo via Bassanese, nella frazione di Friola, con la sua moto da gran turismo. Rossi era diretto verso Cassola, per fare rientro a casa dopo una serata passata in giro con la sua amata Yamaha Fazer. A quell’ora il traffico non era più sostenuto, la strada era semideserta; da via Monte di Pietà era sbucata la Peugeot 207, condotta da Lago. Il motociclista si era trovato il mezzo praticamente davanti e non aveva potuto fare nulla per evitare l’impatto. Lo schianto era stato devastante. Rossi era rimasto incastrato sotto il mezzo e aveva riportato gravi ferite in più parti del corpo. Immediato l’allarme alla centrale operativa del Suem di Vicenza. Oltre all’ambulanza con il medico a bordo, erano giunti i vigili del fuoco di Bassano e i carabinieri di Thiene. Diego Rossi era morto al San Bortolo di Vicenza. In base alla ricostruzione della procura, sulla scorta anche dei rilievi dei militari e delle dichiarazioni di due testimoni, l’incidente era stato causato da una mancata precedenza. Lago all’incrocio aveva rallentato la corsa ma senza fermarsi allo stop, centrando la moto. La notizia della morte di Rossi era arrivata alla sua famiglia nella notte. Oltre alla moglie Elide Farronato, l’artigiano ha lasciato nel dolore la figlia Alessia. Era molto conosciuto sia a Cassola che a Romano, per la sua attività di idraulico, che svolgeva in collaborazione con il fratello Rinaldo. Insieme, i due erano proprietari della “Rossi Impianti”, impresa di impianti idraulici e termoidraulici con sede a Fellette. Rossi, che amava molto le moto, aveva donato le cornee. Sconvolto dopo lo schianto Lago: «Non l’ho visto - si era scusato il pensionato -, mi dispiace moltissimo per la sua famiglia. In aula ha scelto di patteggiare la pena per chiudere la vicenda. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

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