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Tezze sul Brenta

Sammy Basso
operato al cuore
«Svolta epocale»

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La prima foto dopo l'operazione (foto Facebook Sammy Basso onlus)
La prima foto dopo l'operazione (foto Facebook Sammy Basso onlus)
La prima foto dopo l'operazione (foto Facebook Sammy Basso onlus)
La prima foto dopo l'operazione (foto Facebook Sammy Basso onlus)

TEZZE SUL BRENTA. Sammy Basso ha vinto un’altra battaglia. «È stato operato una settimana fa al cuore, il 28 gennaio, verrà dimesso domani ed è in condizioni eccellenti». A spiegarlo è stato oggi in una conferenza stampa il professor Francesco Musumeci, direttore dell'UOC di Cardiochirurgia, che ha guidato in sala operatoria l'equipe multidisciplinare dell'ospedale San Camillo di Roma.

Si tratta del primo intervento al mondo al cuore di un paziente affetto da progeria, una rarissima sindrome che causa invecchiamento molto precoce. Sammy Basso, grazie all'associazione da lui fondata, ha fatto conoscere al mondo questa malattia.


L'intervento, il trattamento di una stenosi calcifica severa della valvola aortica, normalmente viene effettuato su pazienti anziani. In questo caso, ha precisato il professor Musumeci, «era molto difficile perché le condizioni fisiche di Sammy comportavano rischi aggiuntivi», in particolare, «a causa delle arterie molto piccole. Il ragazzo ha infatti 23 anni ma il suo fisico è come se ne avesse 80 e pesa appena una ventina di chili».

 

Intervento affrontato non senza paure da Sammy, oggi iscritto alla facoltà di biologia molecolare di Padova. E dai sui genitori Laura e Amerigo che lo hanno accompagnato e sostenuto in questa difficile avventura. «Ero consapevole del fatto che il mio cuore avrebbe potuto fermarsi da un momento all’altro. Mi sono detto: qui ce la giochiamo tutta. È stata una scelta molto difficile». Quindi il ringraziamento al personale del San Camillo «che mi ha fatto sentire a casa», ma «anche a quello di Boston che ha avuto l'umiltà di dire: ne sapete di più voi».

 

«Questo intervento rappresenta un momento di svolta epocale nella storia della mia sindrome». «Per la prima volta sappiamo che quando arrivano le complicanze di questa malattia possiamo provare a risolverle» le altre parole del giovane. Finora, ha spiegato Sammy, fondatore dell’Associazione Italiana Progeria, presente oggi in conferenza stampa al San Camillo, «la ricerca su questa malattia si è basata su farmaci per rallentare l'invecchiamento. Ma quando i sintomi iniziavano a manifestarsi era la fine». 

Anche al Children’s Hospital di Boston, primo centro di ricerca mondiale sulla malattia, dove Sammy è in cura da anni, «sono euforici perché si è data nuova possibilità ai malati». Sono stati proprio gli esperti di Boston a capire la necessità dell’intervento, ma anche a rinunciare farlo. Di qui il tentativo di rivolgersi al professor Francesco Musumeci uno dei maggiori esperti al mondo. 

 

A riprova del fatto che Sammy non ha perso il senso dell'umorismo, la prima domanda rivolta dal giovane di Tezze sul Brenta all'infermiera dopo l'operazione è stata: «Sei l'arcangelo portiere?». «No, sei in terapia intensiva!». «Perfetto, allora sono vivo!».

 

 

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